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Il Dl 78/2010 riscrive le modalità di accertamento con redditometro

Come ribadito più volte durante le conferenze tenute dal Direttore Centrale dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera, il nuovo redditometro avrà più un compito di selezione che di controllo. Il decreto legge 78/2010 ha infatti riscritto la normativa in materia di accertamento sintetico, prevedendo delle novità sia in materia di accertamento sintetico puro che di accertamento tramite redditometro.

Nel caso di accertamento da sintetico puro, il reddito presunto viene calcolato attraverso la presunzione del fatto che se vi sono state delle uscite il contribuente ha anche avuto delle entrate. Nel secondo caso invece il reddito accertato è calcolato in base al tenore di vita tenuto dal contribuente. Allo scopo l’amministrazione finanziaria ha predisposto un software che calcola il reddito presunto in base ai beni posseduti dal cittadino.

La disciplina del redditometro è stata largamente rivista proprio nel 2010 con la direttiva secondo la quale occorre comunque tenere conto di elementi differenziati in funzione del nucleo territoriale e dell’area familiare di appartenenza. Secondo le dichiarazioni del direttore dell’Agenzia delle Entrate il nuovo redditometro si baserà su:

  • Spese comunque sostenute dal contribuente già inserite in anagrafe tributaria;

  • Spese stimate sulle quali sarà effettuata una valorizzazione basandosi su alcuni coefficienti;

  • In via residuale in base alla spesa media fatta da un nucleo famigliare desunta dall’Istat per una determinata regione geografica.

Pertanto la differenza sostanziale è quella che il redditometro viene compilato in base ad una spesa presunta mentre l’accertamento induttivo puro poggia su uscite certe. In ogni caso la legge stabilisce che per entrambe le tipologie di controllo, occorre preliminarmente effettuare un invito nel quale il contribuente fornisce le spiegazioni dovute, in modo tale da rendere quanto accertato dall’amministrazione finanziaria il più aderente alla realtà possibile.

Allo scopo l’amministrazione finanziaria ha elaborato un software, denominato redditest, con il quale il contribuente potrà verificare in via preventiva se il reddito dichiarato sia congruo o meno al proprio tenore di vita.