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La Francia sostiene l’economia con la Coca Cola Tax

I detrattori delle bevande gassate, e in particolare quelli della Coca Cola, troveranno pane per i loro denti in Francia: la nazione transalpina, infatti, si sta caratterizzando per una misura fiscale molto dibattuta e che ha diviso le opinioni. Si tratta della cosiddetta “tassa sulla coca cola”, anche se in realtà la denominazione più appropriata per questo tributo sarebbe quella di “taxe soda”, la quale è in discussione presso il Parlamento. L’imposta viene concepita come uno dei provvedimenti in grado di rilanciare l’economia interna, alle prese, come avviene in gran parte del continente europeo, con una crescita troppo bassa, nonostante si parli diffusamente anche dei possibili effetti sulla salute. La coca cola tax andrà a colpire, nello specifico, tutte quelle bibite che contengono anidride carbonica, fatta eccezione per l’acqua minerale (tutti conosciamo la varietà effervescente) e quelle che contengono dei succhi di frutta.

Il funzionamento in questione è presto detto, in effetti ogni lattina da trentatre centilitri avrà una tariffa maggiorata di due centesimi di euro, con il rincaro che diventerà ovviamente maggiore al crescere dei vari formati. Quanto denaro si può ottenere in questa maniera? Il gettito previsto, almeno centoventi milioni di euro ogni anno per le casse statali, viene considerato il più opportuno per far ripartire il paese, tanto che si pensa già di sfruttare questo importo per diminuire i vari contributi sociali che fanno capo ai lavoratori del settore primario, con un conseguente taglio salariale da parte dei datori di lavoro.

Le critiche e i dubbi riguardano invece le motivazioni della tassa. In pratica, parlando di contrasto all’obesità, si dimentica che quest’ultima non è provocata solamente dalle bevande gassate, dunque si teme che vi sia anche qualcos’altro dietro. Inoltre, questa misura assomiglia in maniera impressionante alla hamburger tax ungherese e alle imposte adottate nel Regno Unito: il fatto che i governi decidono cosa i cittadini devono mangiare è preoccupante, ma è una tendenza in crescita.