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Finlandia: ecco i riferimenti di base per il “transfer pricing”

Il Fisco finlandese ha provveduto a rendere note le istruzioni e le linee guida a cui conformarsi per determinare le modalità del cosiddetto “transfer pricing”, ovvero i prezzi di trasferimento infragruppo. I contribuenti saranno ora obbligati ad esibire tutti i documenti necessari per comprovare che le transazioni effettuate con le società sono state poste in essere al valore normale, vale a dire senza la sottrazione di imponibili fiscali all’imposizione nazionale a vantaggio di altri paesi. C’è infatti da notare che la Finlandia rappresenta una delle nazioni europee con la maggiore pressione tributaria e, per tale motivo, si presta più facilmente a fenomeni di elusione sui prezzi di trasferimento: il governo e le diverse istituzioni nazionali hanno quindi deciso di incentivare la messa a punto di strumenti normativi che possano contrastare in modo più efficace questi problemi. I contribuenti che non esibiranno la documentazione idonea in questo senso verranno sanzionati in maniera adeguata.

 


Il governo finnico ha ora intenzione di fornire l’elenco completo della documentazione per i contribuenti, in modo tale che possano rispettare il cosiddetto “arm’s length, ovvero il principio del valore normale; un altro obiettivo dell’amministrazione finanziaria finlandese è quello di semplificare gli adempimenti delle grandi multinazionali, sempre mediante una corretta e accurata analisi di transfer pricing e come anche auspicato dalla Commissione Europea. Sono due i gruppi portanti della documentazione in esame: anzitutto, vi è una parte obbligatoria, da predisporre ogni anno e poi vi è una parte che ha più funzioni di approfondimento e che dev’essere esibita solo su richiesta del Fisco.

 

Tutti questi documenti possono essere approntati in tre lingue, finlandese, svedese e inglese e prendono come periodo iniziale di riferimento il 2007. Le autorità fiscali della nazione scandinava avranno ora anche poteri aggiuntivi, in quanto avranno la possibilità di pretendere l’esibizione della documentazione idonea entro 60 giorni dalla richiesta ufficiale: le sanzioni pecuniarie per i contribuenti negligenti vanno da un minimo di 1.000 euro fino a 25.000 euro per i ritardi più gravi.