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ddl stabilità: previste modifiche a imu e tobin tax

La tobin tax prevista dalla legge di stabilità del 2013 potrebbe essere ben presto modificata prevedendo aliquote più alte in tema di azioni visto il mancato gettito previsto dalla tassazione dei derivati.

 

L’aliquota prevista, ricordiamo, è pari allo 0,5 % sia nel caso di transazioni azionarie che di derivati (la base imponibile è calcolata sul valore delle azioni e sul valore nozionale riportato in contratto in caso di derivati). Si vocifera che il modello di tassazione potrebbe ricalcare quello francese con una aliquota dello 0,20 % da applicare a tute le transazioni che hanno ad oggetto azioni di società con sede in Italia e con capitalizzazione di oltre un miliardo di euro.
In ogni caso troveranno posto all’interno della legge molto probabilmente interventi che difficilmente avrebbero una collocazione (la tobin tax ,ma anche la proroga dei contratti del pubblico impiego sino al 30 di luglio). Ci sono poi gli interventi da effettuare in materia di interventi per enti locali (più volte sono stati chiesti una rimodulazione dei tagli per quanto riguarda Imu, stanziamenti agli enti locali, ecc.). L’Anci guidata dal senatore Delrio ha del resto preparato un pacchetto di interventi contenuti in un emendamento già preparato in visione ai senatori predisposti. Nel pacchetto modifiche che farebbero diventare l’imu una imposta totalmente comunale da imposta per metà statale, riduzione dei tagli ai trasferimenti, deroghe al patto di stabilità e altro.

 

Proposte anche variazioni in tema di provincie e loro riordino. Coro quasi unanime da parte dei rappresentanti del Parlamento in materia di richieste avanzate da parte dell’Anci. Il senatore Tancredi ritiene infatti sacrosanta una modifica all’attuale regime Imu, visto che attualmente devolvere una parte di gettito allo Stato non appare come una scelta corretta, anche in virtù dei tagli ai trasferimenti Stati – Enti locali operati. Sul tema i Comuni hanno anche dichiarato che qualora l’Imu passasse tutta agli enti locali potrebbero anche prevedere una riduzione ulteriori dei trasferimenti.