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Cna: contro la crisi un freno alle tasse

Lancia l’allarme la Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) sulla situazione delle piccole imprese. Il presidente dell’associazione Tristano Mussini ha scritto una lettera aperta ai sindaci dei 45 Comuni reggiani e alla Provincia per sottolineare le gravi conseguenze della crisi sulle imprese di piccole dimensioni.

Durante il 2009 il numero delle imprese iscritte all’albo della Camera di Commercio sono diminuite di 700 unità e il numero di aziende artigiane coinvolte dalla cassa integrazione aumenta sempre più. Per questo motivo la Cna chiede concretamente un freno alle tasse, consistente almeno in una dilazione dei pagamenti per le imprese in difficoltà, riduzione dell’Irap per quelle che mantengono l’occupazione, semplificazione e accordi con le banche per crediti anticipati alle imprese.

Da tempo sollecitiamo la riduzione dei tributi locali che pesano in modo preponderante – afferma Mussini -, chiesti anche la revisione dei bandi pubblici per una più facile partecipazione delle Pmi, sconti sull’Irap a chi non licenzia, tagli alla tassa rifiuti e l’anticipo da parte delle banche dei crediti vantati verso le pubbliche amministrazioni. Nonostante le previsioni di molti osservatori economici la crisi non rallenta e le piccole e piccolissime imprese sono quelle che continuano a pagare il prezzo più alto di una situazione della quale non sono responsabili.

Non é la prima volta che la Confederazione degli artigiani sottolinei l’urgenza di provvedimenti tesi ad attenuare il carico fiscale delle imprese e in questi giorni sancisce ancora una volta la richiesta con una lettera aperta inviata alle istituzioni.

Anche i tributi locali pesano in maniera preponderante e molto spesso non sono commisurati al reddito effettivo prodotto dall’azienda ma da altri fattori – conclude il presidente -. Un impegno comune, per fare in modo che le imprese reggano e mantengano l’occupazione, perché se si impoverisce l’economia del territorio anche le entrate per gli enti locali diminuiranno e quindi la qualità della vita e dei servizi di tutti i cittadini potrebbero diminuire.