La tassa di soggiorno di Chianciano Terme

Chianciano Terme, in provincia di Siena, è conosciuta come la “città della salute”, ma a breve sarà anche un comune associato alla celebre e famigerata tassa di soggiorno: l’ultimo confronto tra la municipalità toscana e le varie associazioni coinvolte ha prodotto un risultato ben preciso, vale a dire gli importi con cui questa imposta verrà applicata a livello turistico. Si tratta di un euro che sarà richiesto dagli alberghi a quattro stelle, mentre l’ammontare scenderà nel caso di tre (ottanta centesimi) e uno-due stelle (cinquanta centesimi per la precisione). Lo stesso discorso vale anche per gli agriturismi. Il regolamento è quindi già fissato, bisogna soltanto sapere quando potrà diventare effettivo, anche se non si dovrà attendere molto, dato che le due alternative sono rappresentate dai prossimi mesi di maggio e giugno.

La tassa sulle borse di studio in medicina

Proporre tasse e imposte rende sempre e inevitabilmente impopolari: se ci fosse una classifica delle ipotesi fiscali più odiate sicuramente l’imposta sulle borse di studio occuperebbe una buona posizione. Molti studenti e specializzandi sono già pronti a protestare la prossima settimana contro l’emendamento previsto a Montecitorio per quel che concerne la conversione del decreto fiscale in discussione da diverso tempo: si tratta dell’introduzione dell’Irpef sulle borse conseguite dai medici che si stanno formando in corsi specialistici, ma anche da chi sta seguendo un dottorato o un altro corso in medicina generale.

A Trento si introduce la tassa sull’ubriachezza

Il primo coro che si incontra nell’Ernani di Giuseppe Verdi recita espressamente: “Evviva! Beviam! Nel vino cerchiam almeno un piacer.” Ebbene, questi versi non potrebbero essere sottoscritti allo stesso modo a Trento in questi giorni, visto che la giunta provinciale ha deciso di introdurre una misura fiscale che vada a colpire proprio l’ubriachezza, un ticket che dovrà essere pagato da chi avrà alzato troppo il gomito. Entrando maggiormente nel dettaglio di questo provvedimento così particolare, bisogna specificare come si tratti di un vero e proprio ticket, il quale avrà il compito di rendere concreta una compartecipazione alle spese.

La Uil fa il punto sui comuni e l’imposta di soggiorno

Dopo la Pasqua vi saranno altri due momenti festivi che invoglieranno una parte dei cittadini a incentivare il settore turistico: si tratta del 25 aprile, festa della Liberazione, e del successivo 1° Maggio, la festa di tutti i lavoratori. Ma in queste due occasioni vi sarà anche un’ospite poco gradita, vale a dire la tanto discussa imposta di soggiorno. Il 2011 è stato caratterizzato da una adesione non proprio massiccia, con pochissimi comuni che si erano attenuti alle disposizioni del decreto sul federalismo municipale, mentre ora, nonostante le polemiche, le municipalità sono ben più diffuse. A dire la verità, comunque, le località in questione sono equamente divise tra quelle favorevoli e quelle contrarie alla tassa.

Evasione fiscale in Italia, ecco i dati

Sorpresa nelle dichiarazioni dei redditi degli Italiani; uno su due guadagna meno di 15000 euro con una contraddizione incredibile tra quanto viene dichiarato dagli imprenditori rispetto ai dipendenti, con questi ultimi che superano i primi (secondo i dati).

Il 93.2% delle imposte è versato da pensionati e lavoratori ed il 14% dei contribuenti paga il 53% delle imposte. I “ricchi” praticamente non esistono (sono veramente pochi, per essere un Paese così benestante…) e gli imprenditori teoricamente sono sul lastrico. Inutile dire cosa emerge da questi dati; l’Italia è il paese dei furbi.

Ad Ascoli Piceno si discute di tassa di soggiorno

Anche la provincia di Ascoli Piceno è in fermento per la tanto discussa tassa di soggiorno: secondo quanto affermato e sostenuto da tempo dalla Federalberghi e dalla sezione locale della Confcommercio, non si può essere d’accordo con questa scelta tributaria, anche perché non è ancora sicuro che il gettito ottenuto in questa maniera possa poi essere sfruttato per un opportuno reinvestimento nel settore turistico. La perdita di clientela è il rischio che da queste parti si teme maggiormente, con le varie strutture ricettive che verrebbero senza dubbio penalizzate.

Proposta sulle Tasse Ambientali

Insieme alla crisi economica che ha portato “inevitabilmente” ad aumentare la pressione fiscale, corre parallelamente un altra crisi, quella ambientale. Da diversi anni ormai il dibattito è al centro dell’attenzione; il livello di inquinamento dell’uomo potrebbe essere insostenibile per l’ambiente nel lungo termine (ma neanche troppo lungo) e per questo motivo che il settore delle rinnovabili è tra il più discusso in Borsa per gli anni che verranno.

La scommessa di ridurre l’impatto sull’ambiente nasce come una questione morale, ma visti i tempi che corrono il Governo sta pensando di unire l’utile al necessario; se da un lato ridurre le emissioni è utile per preservare il benessere del pianeta (e dei suoi abitanti) dall’altro è necessario incrementare le entrate dello Stato per far fronte al periodo difficile che stiamo attraversando.

Quanto costa rinnovare la patente?

L'”effetto Monti” sui cittadini italiani si è tramutato in più tasse  per tutti e se qualcuno pensa che il quadro generale sia quello che accompagnerà l’italia fino alla prossima finanziaria, dovrà ricredersi. Gli effetti della crisi che prima hanno “costretto” il Governo Monti a prendere misure drastiche, ora si riversano sulle istituzioni e pian piano viene rivista l’azione delle singole realtà in virtù della nuova situazione economico-finanziaria italiana.

Mentre certe realtà sono leggermente più distanti dai cittadini, altre interessano più direttamente le famiglie italiane, come quella legata al possesso dell’automobile. Prima l’aumento dell’IVA, che ha costretto a rivedere i prezzi ai clienti, poi l’aumento delle assicurazioni (e quando mai sono diminuite?) per non parlare del terribile aumento dei carburanti (con la benzina che sfiora i due euro al litro).  Con la circolare del 9 marzo scorso infine anche il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si mette “contro” i cittadini ed aumenta le spese che questi devono sostenere per il rinnovo della patente di circolazione. 

Tassa su BTP 2012

La tassazione degli investimenti ha due “scaglioni” ben diversi per lo Stato Italiano; il primo riguarda gli investimenti azionari e in derivati (o meglio, tutto quello che non sono titoli di Stato) ed è pari ad un’aliquota del 20% sul capital gain. Per quanto riguarda invece i titoli di Stato Italiani la ritenuta sui guadagni è pari al 12.5% e viene corrisposta in automatico al conseguimento dei guadagni e quindi ad investimento concluso.

L’aliquota del 12.5% interessa tutte le emissioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze (BOT, BTP, CTZ, CCT) ed è il risultato delle ultime disposizioni in merito che hanno rivisto al rialzo l’aliquota per gli altri investimenti (che prima era uguale al 12.5% dei titoli di Stato).

Multa mancato pagamento bollo auto

Il Bollo Auto, o meglio la Tassa Automobilistica si paga sui motoveicoli ed autoveicoli immatricolati nella Repubblica Italiana ed è diversa a seconda del veicolo in questione. I parametri presi in considerazione per il calcolo sono la classe di inquinamento (dal 2010) ed i kW; riguardo a quest’ultimo punto il superamento della soglia di 185 kW fa’ rientrare automaticamente la tassa di possesso nella categoria “superbollo”, dove per ogni kW eccedente la cifra indicata si pagano 20 euro in più. Il Superbollo è comunque soggetto alla “legge dell’anzianità” secondo cui più il veicolo tende ad arrivare ai 20 anni di vita meno si pagherà per il bollo auto.

La Francia pensa alla minimum tax per le multinazionali

Il vantaggio di cui possono beneficiare i colossi e le multinazionali che sono presenti in Francia è senza dubbio incredibile: questi grandi gruppi, infatti, hanno la possibilità ogni anno di non pagare neanche un centesimo di tasse in relazione al loro bilancio, nonostante ricavi davvero imponenti. Come si spiega tutto questo? Secondo lo stesso governo di Parigi, queste società riescono puntualmente a massimizzare gli sconti tributari e le varie agevolazioni che vengono comunque offerti dal codice tributario. Ma tutto questo può essere evitato grazie a una nuova imposta, più precisamente una minimum tax che venga applicata in relazione alle imprese che presentano le dimensioni maggiori, andando a determinare in questa maniera un importo minimo da versare e garantendo di conseguenza un gettito fiscale pari a circa tre miliardi di euro.

Tassa smaltimento pneumatici usati

La tassa sullo smaltimento dei pneumatici usati non è propriamente definibile come una “tassa” nel senso classico del termine; in realtà si tratta di un sovrapprezzo applicato all’acquisto di un’auto nuova o degli pneumatici che vanno in pratica a formare un “fondo” (nel primo caso gestito dall’ACI, nel secondo da Ecopneus) che contribuisce allo smaltimento degli stessi pneumatici. Si parlava di circa 3-4 euro a gomma (circa 15-20 euro per auto nuova) al momento dell’implementazione lo scorso Giugno 2011 e dopo i primi 4 mesi di gestione si tirano le prime conclusioni con Omniauto che pubblica i numeri; si parla di oltre 20.000 punti di rigenerazione dei pneumatici, 31.000 richieste di prelievo, 21.500 missioni di automezzi effettuate, 90 imprese di raccolta, 70 impianti di frantumazione e valorizzazione. Così il direttore generale di Ecopneus Giovanni Corbetta commenta:

Il risultato che abbiamo raggiunto in pochissimi mesi dimostra che esiste una parte di Italia che lavora bene e con impegno, che ha a cuore la tutela ambientale del nostro Paese e la salvaguardia della salute di ognuno di noi

Nuova tassa possesso barca

Il cambio di rotta del Governo rispetto alla “tassa sul lusso” relativa alle imbarcazioni è una ventata di aria fresca per il comparto turistico, come le dichiarazioni di Cappellacci fanno intuire:

Il sistema turistico sardo e, in particolare, un comparto strategico come la nautica da diporto, può finalmente tirare un respiro di sollievo

Nel maxiemendamento approvato il primo Marzo in Senato ribalta la tassa sul lusso applicata variandola da una tassa sullo stazionamento ad una sul possesso. L’effetto positivo sul settore turistico è immediato; una tassa sullo stazionamento di barche avrebbe compromesso seriamente la stagione turistica e l’eventuale crisi di quest’ultima in un periodo così difficile avrebbe cambiato le sorti del Paese. La modifica elimina la tassa sullo stazionamento delle barche ed introduce invece quella sul possesso delle stesse, che vengono catalogate praticamente come un bene di lusso. Queste le parole dell’assessore al Turismo Luigi Crisponi:

La tassa per l’Antitrust e la nuova imposta sulle barche

Il decreto relativo alle liberalizzazioni che sta scaldando da diverso tempo le discussioni del nostro paese prevede due tasse specifiche che vale la pena esaminare nel dettaglio per comprendere con che cosa avremo a che fare: si tratta del balzello previsto per far funzionare nel migliore dei modi l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (meglio nota come Antitrust) e quello relativo alle imbarcazioni del nostro paese. Andiamo per ordine. Nel caso dell’authority, è stato deciso di far pagare il tributo alle grandi società italiane, vale a dire quelle che possono vantare i volumi di affari più consistenti in assoluto e quindi assoggettate ad Ires. L’aliquota prevista è pari allo 0,08 per mille e sta già facendo discutere.