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Ad Ascoli Piceno si discute di tassa di soggiorno

Anche la provincia di Ascoli Piceno è in fermento per la tanto discussa tassa di soggiorno: secondo quanto affermato e sostenuto da tempo dalla Federalberghi e dalla sezione locale della Confcommercio, non si può essere d’accordo con questa scelta tributaria, anche perché non è ancora sicuro che il gettito ottenuto in questa maniera possa poi essere sfruttato per un opportuno reinvestimento nel settore turistico. La perdita di clientela è il rischio che da queste parti si teme maggiormente, con le varie strutture ricettive che verrebbero senza dubbio penalizzate.

LA TASSA DI SOGGIORNO DEL COMUNE DI SIENA
L’ultimo confronto è stato caratterizzato da questo stallo continuo, visto che è stato organizzato fin troppo tardi per poter decidere in maniera consona sul problema in questione. Alcuni comuni hanno già provveduto a introdurre e applicare la tassa, altri ancora non lo hanno fatto, ma c’è molta incertezza a causa dei possibili effetti negativi sul bilancio del biennio 2012-2013. Insomma, gli albergatori della zona sono fortemente contrari, come sta accadendo in altre parti d’Italia, ma bisogna sottolineare che in questo caso è stata addotta una motivazione ben precisa, vale a dire l’assenza di una accurata gestione in forma associata del comparto turistico, con il pubblico e il privato che dovrebbero impegnarsi maggiormente nel dar vita a questo progetto unitario. Il rischio dell’attuale conformazione della tassa di soggiorno è quello di gravare eccessivamente sui contribuenti.

LA CONFCOMMERCIO BOCCIA LA TASSA DI SOGGIORNO PER PONTEDERA

Le richieste di Federalberghi sono state sin da subito ben precise, ovvero un rinvio dell’applicazione del balzello in questione al 2013, a conferma del fatto che comuni e strutture turistiche sono ancora impreparate in questo senso. I bilanci comunali, infine, potevano essere sanati scegliendo strade alternative, quali una intensificazione della lotta all’evasione fiscale, recuperando di conseguenza tutti i tributi locali persi, o anche con un censimento più accurato e dettagliato degli alloggi privati, nella maggior parte dei casi sfitti.

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