Le precisazioni dell’Inail sul Durc e il sisma di maggio

Tutti quei soggetti che stanno beneficiando del blocco degli adempimenti e dei pagamenti relativi all’Inail a causa degli eventi sismici che si sono verificati lo scorso mese di maggio, hanno l’obbligo di presentare una istanza all’istituto stesso: non si tratta di una operazione obbligatoria e nemmeno prevista, ma in questa maniera si riesce a garantire la regolarità contributiva attraverso il Durc. Questa precisazione è stata resa nota dall’ente previdenziale attraverso un’apposita nota.

I premi Inail del 2012 diventano più cari

I premi assicurativi che fanno riferimento all’Inail (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) sono decisamente aumentati: il 2012 rischia di essere più caro da questo punto di vista, dato che i limiti relativi all’imponibilità hanno subito una rivalutazione di 2,7 punti percentuali, una conseguenza diretta dell’ultimo tasso Istat. Questo vuol dire che l’importo minimo previsto per ogni singola giornata è salito fino a 45,70 euro, mentre lo scorso anno era decisamente più basso (44,49 euro per la precisione). Ogni informazione a tal proposito è contenuta in un’apposita circolare dell’Inail stessa, un documento che si è reso necessario per far conoscere quali sono i nuovi valori, tutti distinti per il tipo di comparto e per il premio da assegnare.

L’autocertificazione del Durc nel settore edilizio

Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (meglio noto come Durc) non è autocertificabile nel caso dei lavori privati che vengono realizzati in ambito edilizio: se poi si ha a che fare con degli appalti pubblici, allora è sempre possibile sostituire lo stesso con una sorta di autocertificazione. Come ha precisato l’Inail, però, questa certificazione non può riguardare il Durc che deve essere presentato all’amministrazione che lo concede in un momento precedente alla partenza dei lavori stessi (anche per la denuncia di inizio attività vale lo stesso identico discorso). Nell’ipotesi di contratti che fanno riferimento a forniture edili fino al limite di ventimila euro, le aziende coinvolte possono sostituire il documento in questione.

Studenti e voucher: stabilito il periodo di fruizione

Sono almeno tre giorni che i voucher possono essere sfruttati per la remunerazione del lavoro accessorio di quegli studenti che hanno fino a venticinque anni di età: in questo caso, infatti, bisogna far riferimento alle vacanze scolastiche per le festività del Natale che sono state fissate dal Ministero dell’Istruzione, vale a dire dal 1° dicembre scorso fino al prossimo 10 gennaio (si tratta ovviamente di date convenzionali). Questo vuol dire che tutti coloro che hanno meno di venticinque anni possono cimentarsi in una prestazione di lavoro occasionale nei confronti di qualsiasi tipo di azienda e per ogni settore produttivo, ma sempre nei giorni di vacanza e nei week-end. Ma a quali studenti ci si riferisce di preciso?

Inail Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

Cos’è e a cosa serve

L’Inail si occupa di tutelare nel nostro Paese i lavoratori dagli infortuni per tutte quelle attività che vengono giudicate come rischiose. Ovviamente ci sono lavori che possono essere più o meno rischiosi di altri In Italia tutti i lavoratori dipendenti, ma anche quelli parasubordinati che prestano servizio in ambienti e luoghi di lavoro giudicati a rischio, devono essere necessariamente assicurati all’Inail contro gli infortuni, pena sanzioni amministrative. Oltre a garantire la copertura dai rischi sul lavoro, l’Istituto si occupa di promuovere iniziative per la riduzione del tasso di infortuni, del reinserimento nel mondo occupazionale di persone vittime di infortunio sul lavoro.

Aziende agricole: addizionale Inail per il danno biologico del 2009

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale riveste, tra gli altri, anche un ruolo fondamentale per quel che concerne la riscossione dei contributi: è proprio per questo motivo che tale ente si impegnerà a recuperare il contributo Inail che si riferisce alle aziende agricole, nello specifico quelle che sono in grado di assumere della manodopera in maniera costante. Ciò vuol dire che la riscossione andrà a riguardare gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali di queste imprese del settore primario. Tutto quello che si sta descrivendo è accuratamente descritto in una recente circolare dell’Inps stesso, la quale risale a cinque giorni fa: in pratica, la pubblicazione del documento si è resa necessaria alla luce degli aggiornamenti di un testo normativo, il Decreto legislativo 38 del 2000 (“Disposizioni in materia di assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro”).

Rischi domestici: l’assicurazione si paga entro il 31 gennaio

Donne e anziani: sono soprattutto queste due categorie quelle che vengono maggiormente colpite dagli infortuni domestici, un problema di non poco conto nel nostro paese, visto che, tra l’altro, colpisce in maniera indiscriminata. Esiste però, come è noto, una polizza assicurativa, una possibilità ormai decennale che tutela i soggetti compresi tra i 18 e i 65 anni, senza che vi sia alcun vincolo di subordinazione per quel che concerne il lavoro di cura della famiglia e della casa: la scadenza da rispettare in tal senso è quella del 31 gennaio, dunque molto vicina, in modo che si possa effettuare il versamento all’Inail del premio, il quale ammonta a 12,91 euro. Questa stessa polizza, poi, ha una rilevanza particolare anche per quel che concerne l’ambito tributario.

Licenziamento ingiusto: tassazione separata per l’indennità

La fine di un rapporto di lavoro dipendente è un’eventualità piuttosto triste, ma comunque frequente e possibile: ecco perché la Corte di Cassazione ha voluto spiegare alcuni chiarimenti in merito alla ritenuta d’acconto e alla tassazione separata che devono essere applicate alle somme ottenute dal lavoratore per il risarcimento di un licenziamento non legittimo. La sentenza in questione è la numero 26385 e risale ormai allo scorso 30 dicembre. In pratica, la pronuncia della Suprema Corte si è resa necessaria dopo che un dirigente industriale ha richiesto il rimborso del denaro versato a titolo Irpef (la tassazione separata appunto), visto che era stato licenziato senza alcun preavviso; il primo grado ha visto trionfare proprio il contribuente appena citato, il quale si è così visto risarcire l’indennità e sulla stessa linea di pensiero si è accostata anche la Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia.

Lavoro: nuovi voucher per volontariato e agricoltura

Agosto è stato davvero un mese d’oro per i voucher, vale a dire quei documenti che solitamente vengono emessi per la prestazione di determinati servizi e pagati mediante la semplice cessione del titolo: ebbene, l’ultima rilevazione dell’Inps ha messo in luce una crescita esponenziale in questo senso, visto che è stata superata quota otto milioni, con le vendite che hanno riguardato in gran parte i documenti cartacei (7,4 milioni di unità) e una piccola porzione (650.000) destinati alla modalità elettronica. Il dato sorprende ancora di più se si pensa che soltanto un mese prima i voucher totali erano pari a 7,3 milioni (in percentuale l’incremento è stato dell’11%). Turismo, commercio, servizi, sono davvero tanti i settori che puntano su questi buoni, soprattutto d’estate, ma stanno aumentando anche i destinatari e i “venditori”.

Consiglio di Stato: il Durc incompleto esclude un’azienda dalla gara

Come è ormai noto, la sigla Durc ha una certa valenza dal punto di vista tributario, visto che sta a identificare il Documento Unico di Regolarità Contributiva: si tratta, per la precisione, di quel certificato che mette in evidenza la regolarità di una determinata impresa per quel che riguarda gli adempimenti Inps, Inail e Cassa Edile (i principali soggetti di riferimento sono le imprese, le amministrazioni pubbliche e gli enti privati). Una delle ultime sentenze del Consiglio di Stato ha portato alla ribalta proprio questo documento: in effetti, in base a un pronunciamento che risale allo scorso 24 agosto, il Durc che non presenti alcun tipo di specificazione circa gli importi dei contributi che non sono stati versati può rappresentare uno dei motivi per escludere di fatto l’azienda coinvolta dalle gare di appalto. Viene dunque a essere punita, in sostanza, la non regolarità nei confronti dell’Inps.

Durc Inps-Inail anche per imprese in amministrazione straordinaria

Nell’ipotesi in cui una determinata impresa si trovi in uno stato di insolvenza finanziaria, allora non si può parlare di uno dei presupposti di base per quel che concerne la regolare capacità contributiva: tale consapevolezza è giunta da una delle ultime note del Ministero del Lavoro, il quale ha motivato la propria scelta di concetto con il fatto che in questo caso la stessa azienda è riuscita comunque a provvedere a tutti i versamenti che le erano dovuti. In effetti, queste specifiche imprese, solitamente sottoposte alla cosiddetta amministrazione straordinaria, hanno comunque la possibilità di usufruire del cosiddetto Durc (sigla che identifica il Documento Unico di Regolarità contributiva) messo a disposizione da Inps e Inail, nonostante sia chiaro che in tal caso i contributi e i premi non possono essere stati versati. Il parere a cui ci stiamo riferendo è contenuto nella nota 10382 che il dicastero di via Fornovo ha provveduto a pubblicare di recente e che prevede espressamente che il rilascio di questo importante documento venga effettuato soltanto quando si verificano determinate condizioni.

 

Regolarizzazione contributiva per le badanti

A breve sarà presentato al Parlamento un emendamento al decreto anticrisi per la ‘regolarizzazione selettiva’ di colf e badanti, allo scopo di far emergere il lavoro nero.

Per regolarizzare i propri badanti occorrerà denunciare la ‘sussistenza del rapporto di lavoro‘, versando un contributo forfettario che per ora e’ stato fissato in 500 euro. L’autodenuncia esclude le ‘sanzioni penali, civili e amministrative connesse al rapporto di lavoro irregolare’: viene quindi sanato il pregresso. Ogni famiglia potrà regolarizzare al massimo una colf e due badanti. Regolarizzare significa che occorrerà pagare, a favore del dipendente, i contributi previdenziali, ferie e Tfr e tutte le altre voci previste dai contratti di categoria, disponibili presso l’Inps.