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Brasile: Lula chiede nuove tasse per finanziare il settore sanitario

Il mandato presidenziale di Luiz Inacio Lula da Silva è praticamente agli sgoccioli in Brasile (Dilma Rousseff subentrerà il 1° gennaio del 2011), ma anche le ultime iniziative sono di rilievo: il leader della nazione sudamericana è infatti intenzionato a rinvenire nuove fonti fiscali in modo da finanziare in maniera adeguata il settore sanitario interno, venendo incontro, in particolare, alle esigenze dei più poveri. L’annuncio è giunto ieri direttamente dallo stesso Lula, intervenuto nel corso di una cerimonia a Brasilia:

Visto che mi accingo a lasciare a breve la presidenza della Repubblica, posso affermare che non c’è alcuna alternativa valida per il miglioramento della sanità brasiliana se non con l’aumento delle tasse.

Il discorso, riportato per intero da Agencia Brasil, collima con le precedenti politiche adottate dall’ex sindacalista di Caetes.


In effetti, giusto tre anni fa vi furono dei tentativi proficui volti ad eliminare la cosiddetta Cpmf (Contribuição Provisória sobre a Movimentação ou Transmissão de Valores e de Créditos e Direitos de Natureza Financeira), la tassa sulle transazioni finanziarie (l’ultima aliquota era pari allo 0,38%), sfruttata a più riprese proprio per i finanziamenti del comparto in questione. La decisione del 2007 fu il risultato, secondo alcune opinioni politiche, dell’odio e della malvagità. A conti fatti, quella cancellazione è stata una delle peggiori sconfitte del mandato di Lula, anche perchè l’imposta aveva consentito di ottenere un gettito piuttosto importante, circa quaranta miliardi di real brasiliani all’anno.

Evidentemente, il presidente non vuole concludere i suoi sette anni di potere con tale cruccio, visto che, come è stato sottolineato nel suo discorso, oltre 150 miliardi di real sono andati letteralmente in fumo senza la Cpmf. Quali nuove tasse sul reddito devono attendersi i cittadini verdeoro? Per il momento non vi sono certezze, si sa soltanto che la Rousseff, contrariamente al suo predecessore, non vuole far rivivere il tributo, ma confida piuttosto di trovare nuovi finanziamenti nel corso dei meeting con i governatori dello stato.