Ics, una nuova imposta comunale sui servizi?

 Il governo é alla strenua ricerca di metodi più o meno complessi per reperire nuove risorse finanziare per le tasche di un’Italia sofferente. Potrebbe essere approvata l’imposta comunale sui servizi (Ics), la tassa che era stata proposta all’inizio dell’anno dai democratici per affiancare l’Ici e poi l’Imu, poi era stata rimodulata e sarebbe stata una nuova service tax comporta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef. Questa proposta fu però comprensibilmente scartata perché giudicata «troppo complessa». In questo giorni però qualcuno vorrebbe riportarla alla luce per far fronte a un debito pubblico divenuto decisamente consistente.

Tasse universitarie troppo alte? È possibile il risarcimento

 Dopo questa sentenza forse cambierà qualcosa nel mondo universitario: il Tar di Milano ha accolto il ricorso di una associazione studentesca la quale aveva denunciato l’ateneo pavese per aver aumentato le imposte, nell’anno accademico 2009-10, oltre il limite previsto dalla legge. L’ateneo ora sarà costretto a pagare. L’associazione Unione degli universitari di Pavia ha prima cercato di bloccare l’aumento, e poi, scoprendo nel cda dell’Università di Pavia che il tetto del 20% veniva sforato di circa 1 milione e 700mila euro, ha deciso di presentare ricorso al Tar della Lombardia.

Tasse ecologiche per 41 miliardi, ma solo 1,1% va alla tutela ambiente

 Gli italiani pagano ogni anno 41,29 miliardi di euro in tasse ecologiche ma solo l’1,1% di questa percentuale pagata dagli italiani viene speso per la protezione dell’ambiente (dati Cgia Associazione artigiani piccole medie imprese) di Mestre. L’associazione sottolinea che questa serie di tasse e imposte ambientali che grava sugli italiani è lunghissima e pesano soprattutto su energia, trasporti ed inquinamento. La Commissione europea inoltre sta lavorando per definire le regole di base per colpire i possessori di veicoli, come sempre il presupposto sarà quello che chi inquina pagherà di più.

Le tasse sul turismo generano polemiche

 Non voluta da molti operatori nel settore, è però stata applicata in molte città d’Italia. Stiamo parlando della tassa di soggiorno, balzello che i turisti sono costretti a pagare all’albergatore, il quale é considerato sostituto d’imposta, obbligato dunque a pagare, e in tempi brevi, anche in caso di mancato o di ritardato pagamento del cliente. Le tariffe variano da città a città e per una notte si può sborsare fino a 5 euro. Dobbiamo ammettere però che con questa tassa di soggiorno l’Italia non farebbe altro che allinearsi alle altri grandi città europee e internazionali.

Agevolazioni fiscali, bonus per l’aquisto della prima casa

 Comprare una casa oggigiorno diviene sempre più difficile, la precarietà del posto di lavoro, gli stipendi bassi e il contesto di austerità in cui vive il nostro Paese non creano i presupposti giusti per l’acquisto di una dimora. La soluzione é quella di ricorrere a un un mutuo per arrivare alla tanto agognata casa di proprietà, ma anche in questo caso i problemi non mancano. E’ necessario un impiego a tempo indeterminato o un garante e non di rado anche con queste condizioni risulta difficile poter comprare casa. La legge italiana per favorire ed aumentare l’acquisto di immobili per uso abitativo, ha introdotto delle agevolazioni fiscali.

L’ICI sulla prima casa potrebbe tornare, contrario il Pdl

 La campagna elettorale di quello che è poi diventato il IV Governo di Silvio Berlusconi è stata fondata al 60-70% sullo slogan dell’abolizione dell’Ici sulla prima casa. La pressione della crisi economica però ha costretto a rivedere tutta la strategia del Governo anche se di Ici sulla prima casa non si era effettivamente più parlato; attualmente invece ritorna sul tavolo delle discussioni la possibilità di un re-inserimento della tassa sulla prima abitazione che era stata eliminata dando seguito alle promesse pre-elettorali del Pdl.

A distanza di tempo però possiamo rilevare una cosa; se si è arrivati a dover anche solo pensare alla reintroduzione dell’Ici che era stato tolto allora è evidente che qualcuno ha fatto male i conti facendo il passo più lungo della gamba per star dietro alle promesse fatte in precedenza. Questo infatti non sarebbe dovuto succedere se chi ha preso il provvedimento avesse pensato al bene del Paese non nel breve ma nel lungo periodo, cercando la soluzione per re-integrare la mancata entrata di cassa con soluzioni e proposte.

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Benefici fiscali, riforma sull’assistenza

 Secondo le analisi presentate dal Forum Terzo settore, i benefici fiscali ammontano complessivamente a 13,6 miliardi di euro annui, di questi la maggior parte, più di 11 miliardi è destinata alle detrazioni per i familiari a carico. In un documento che analizza il possibile impatto della delega assistenziale su popolazione, spesa pubblica e welfare, il Forum Terzo settore sottolinea la propria contrarietà, il documento, secondo i tecnici risulta infondato  perché “si basa su considerazioni astratte e teoriche, non é conforme alla Costituzione e la sua attuazione richiederebbe un ampio quanto inutile sforzo a tutti i soggetti operanti nel welfare”. Già attualmente in Italia la spesa pubblica per il welfare è molto più bassa rispetto alla media europea, in particolare nei settori della non autosufficienza.

Obbligo PEC per PMI dal 29 novembre

 Scatta il 29 novembre l’obbligo di PEC per le società di persone e di capitali sulla base deldecreto legge 185/08. L’art. 16 di tale legge stabilisce che le imprese, già costituite in forma societaria, dovranno comunicare al registro delle imprese l’indirizzo di posta elettronica certificata. La normativa opera una distinzione tra le società di nuova costituzione e quelle già esistenti alla data di entrata in vigore del Decreto Legge 185/2008: le nuove imprese dovranno indicare il proprio indirizzo di posta elettronica certificata nella domanda di iscrizione al Registro delle Imprese. Le imprese che risultano già state costituite alla data del 29 novembre 2008 sono tenute a comunicare al Registro delle Imprese l’email certificata entro il 29 novembre 2011. Sono obbligate ad attivare l’indirizzo PEC le società di capitali e di persone, le società semplici, le società cooperative, così come anche le società in liquidazione, società estere che hanno in Italia una o più sedi secondarie della stessa azienda.

Licenziamento per giusta causa, requisiti

 Il datore di lavoro può interrompere il rapporto lavorativo sia nel caso di contratto a tempo determinato che indeterminato, devono però sussistere alcuni elementi. Nei casi di licenziamento per giusta causa il preavviso non è dovuto. È necessaria l’osservanza di alcuni requisiti tipici di tale forma di risoluzione: innanzitutto occorre motivare il recesso per iscritto, il fatto che costituisce la giusta causa deve essere così grave da non consentire, anche provvisoriamente, la prosecuzione del rapporto; la causa di interruzione del rapporto di lavoro non può essere successivamente modificata e sostituita con un’altra; infine il datore di lavoro ha l’onere di provare la sussistenza della giusta causa.

Cassa integrazione erogata dall’INPS

 La cassa integrazione é una prestazione economica erogata dall’Inps con la funzione di integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che si trovano in particolari situazioni: l’azienda ha ridotto le ore di lavoro oppure, nel peggiore dei casi, ha sospeso l’attività lavorativa dei dipendenti. La cassa integrazione spetta agli operai, impiegati e quadri dipendenti che lavorino presso aziende industriali, cooperative di produzione e lavoro, industrie boschive, forestali e del tabacco, cooperative agricole, zootecniche e loro consorzi, imprese addette al noleggio e alla distribuzione dei film, imprese addette agli impianti elettrici, telefonici e ferroviari.

PEC, cos’è la posta elettronica certificata

 Sentiamo parlare di Pec da tempo e spesso, quando dobbiamo presentare delle domande o comunque fare delel richieste di tipo burocratico, l’unico indirizzo di posta elettronica accettato é quello PEC. La posta elettronica certificata è uno strumento che permette di dare ad un messaggio email lo stesso valore legale di una raccomandata postale con avviso di ricevimento tradizionale. Il termine “Certificata” si riferisce al fatto che il gestore del servizio rilascia al mittente una ricevuta, la quale rappresenta un prova legale dell’avvenuta spedizione dell’email ed eventuali allegati. Allo stesso modo, il gestore della casella PEC del destinatario invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna.

Contribuente minimo 2012, cosa cambia

 Il regime dei minimi entrato in vigore con la finanziaria del 2008 la quale prevedeva per i professionisti che aderivano le seguenti agevolazioni: nessun pagamento di IVA, niente libri contabili (ma occorre conservare i documenti di acquisto e le fatture emesse e fare comunque la dichiarazione dei redditi), nè Irap e studi di settore, imposta sostitutiva del 20% sul reddito. Tra gli svantaggi invece per questa categoria di contribuenti prevista l’impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti, la perdita degli oneri deducibili e detrazioni di imposta per familiari a carico.

Chiodi ottiene proroga tasse per L’Aquila

“Io sono il Sindaco della città terremotata e voi, come me, siete tutti terremotati. Io penso che sia umiliante con i tanti problemi che abbiamo, che noi ogni sei mesi siamo costretti a scendere in piazza – si é rivolto alla popolazione aquilana il primo cittadino Massimo Cialente alla Villa Comunale -. Non è possibile che ogni volta che noi organizziamo una mobilitazione, da Roma arriva una carta che dice state tranquilli. E’ ufficiale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha firmato poco fa l’ordinanza di proroga.Tale provvedimento andrà a coprire il lasso di tempo che va dalla scadenza attuale, fine novembre, all’entrata in vigore della Legge di Stabilità.

Germania taglia le tasse per 6 mld

 I tre partiti del governo di coalizione tedesco, Cdu, Csu e Fdp, hanno nella giornata di ieri un accordo per ridurre le tasse di 6 miliardi di euro a partire dal 2013. Sembra un annuncio in controcorrente, specialmente in una fase di congiuntura economica di austerità per vari Paesi europei, dove spesso risulta necessario dover aumentare le tasse, per rinforzare le casse dello Stato prosciugate dalla crisi. Evidentemente la situazione per la Germania é diversa: nell’annunciare l’accordo, Angela Merkel ha sottolineato che le misure previste vanno nella direzione di “rafforzare la crescita in Germania“, ma se continuerà comunque a mantenere maniera rigorosa il piano di consolidamento delle finanze pubbliche. La riduzione delle tasse sarà a beneficio soprattutto delle famiglie con redditi medio-bassi.