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Ungheria: l’Alta Corte annulla la tassa sulla liquidazione

L’Alta Corte di Budapest ha deciso di annullare nel corso della giornata odierna la tassa imposta in modo retroattivo dal governo ungherese sulla liquidazione del settore pubblico: si tratta della seconda volta che tale imposta, la quale prevede un’aliquota del 98%, subisce questa sorte, anche se altre modifiche controverse dal punto di vista tributario (soprattutto in relazione alle pensioni) sembrano improbabili. Il periodo a cui ha fatto riferimento questa sentenza è il quinquennio che va dal 2005 al 2009 e si sa già che chi ha versato il relativo contributo dovrà essere rimborsato. Da quanto emerge, inoltre, l’applicazione della tassa sui redditi del 2010 sarebbe stata possibile soltanto mediante un’apposita legislazione; in assenza di essa, non c’è alcun motivo di introdurre il tributo, mentre gli effetti continueranno a essere prodotti per tutta la durata del 2011. Il partito magiaro Fidesz si è già scagliato contro la pronuncia in questione, affermando che quest’ultima è contraria agli interessi nazionali.


La controversia principale riguarda proprio lo scorso anno, quando l’esecutivo ha imposto il tributo sui bonus in eccesso del settore pubblico, con un gettito stimato di 3,5 milioni di fiorini (circa 16 milioni di dollari) per quel che concerne i dirigenti statali. L’imposta viene anche considerata contraria alla dignità umana, tenendo conto dei profitti ottenuti in maniera del tutto legale. La forzatura legislativa del governo, tra l’altro, ha agevolato il compito dello stesso nel ridurre il deficit di bilancio, ma ora tutto è stato rimesso in discussione.

La bocciatura del 2010 riguardò sempre l’aliquota del 98% e due milioni di fiorini in totale: Fidesz ha poi provveduto a presentare la legge di fronte al Parlamento e proprio oggi la Corte ha fatto sapere di bloccare l’effetto retroattivo del testo. Secondo gli analisti politici, si tratta di una seria perdita di prestigio del partito che dirige di fatto l’Ungheria, nonostante il significato economico della sentenza sia trascurabile.