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Tares, Irap e Irpef in arrivo a giugno

Le famiglie italiane dovranno affrontare un estate alquanto costosa, a causa del pagamento (quasi in contemporanea) di tre tasse: Tares, Irap e Irpef.

Secondo la Cgia di Mestre, le società di media grandezza (ad esempio con circa 10 dipendenti), andranno a pagare più di 25mila euro all’anno, tra tassa annuale di iscrizione alla Camera di Commercio, saldo della prima rata Imu 2013, autoliquidazione Irpef e pagamento della Tares, slittata a luglio e che ha preso il posto della vecchia Tarsu e si dovrà pagare in due rate e non più quattro come in precedenza.

Il salasso è in arrivo anche per i piccoli commercianti e per gli artigiani (essi dovranno pagare anche l’0,45 per cento annuo in più di contributi Inps fino al 2018), i quali pagheranno rispettivamente circa 4500 e 7000 euro; una società di persone con 2 soci e 4 dipendenti all’incirca 18mila euro; una società di capitali sempre con 2 soci e 10 dipendenti oltre i 25mila euro.

Si arricchiranno ovviamente le casse dello Stato italiano, il quale incasserà circa 11,6 miliardi di acconto Imu, 14,4 miliardi di saldo Irpef, 4 miliardi di acconto Tares e 1,8 miliardi ottenuti dall’aumento dell’Iva.

Altra novità: Per il periodo di imposta 2013 la deducibilità ai fini Irpef è passata dal 40 per cento al 20 per cento. La misura si applica anche per gli acconti 2013.

Non sorridono neppure i piccoli e medi imprenditori visto che è previsto un aumento dell’imposta sui capannoni dovuto all’inasprimento del coefficiente per la determinazione della base imponibile. Anche la Confesercenti ha chiesto di diminuire le tasse perchè tutte questi aumenti porteranno a rischio fallimento numerose aziende, i cui titolari chiedono un alleggerimento della Tares e una revisione dell’aumento Iva al 22 per cento in calendario dal primo luglio. Senza parlare dello sblocco del credito che le imprese italiane vantano nei confronti della PA, circa 70 miliardi di euro.