Saint Kitts and Nevis: nessuna tassa aggiuntiva nella Finanziaria

Saint Kitts and Nevis, minuscolo arcipelago delle Antille, è celebre per il flusso di turisti, ma anche per il sistema fiscale piuttosto vantaggioso (basta pensare che non esiste alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche). Con l’approvazione della Legge Finanziaria relativa all’anno appena cominciato, il governo di Basseterre non introdurrà imposte aggiuntive oltre a quelle già esistenti e previste dalla legge, come ha messo chiaramente in luce il Ministero delle Finanze. Per quale motivo si è arrivati a una situazione tributaria di questo tipo?

La Svizzera sceglie Oman e Grecia per i nuovi accordi fiscali

I nuovi standard dell’Ocse, intenzionata a eliminare in maniera definitiva l’annoso problema dei paradisi fiscali, sembrano incontrare un numero sempre crescente di preferenze da parte delle nazioni coinvolte: lo scambio di informazioni in ambito tributario viene dunque visto come un fattore conveniente, anche e soprattutto alla luce dell’introduzione delle “famigerate” liste che annoverano i paesi in base al regime fiscale adottato. La grande protagonista delle ultime intese indirizzate in tal senso è senza dubbio la Svizzera, capace negli ultimi giorni di siglare due accordi di fondamentale attualità e necessità. Il primo protocollo è stato posto in essere con il governo greco: gli esecutivi elvetico ed ellenico hanno infatti trovato dei punti in comune in merito allo scambio informativo poc’anzi elencato, ma anche in relazione all’esenzione nel breve termine dall’imposta alla fonte che solitamente va a colpire i pagamenti dei dividendi alle istituzioni previdenziali e agli enti pubblici.

Le liste dell’Ocse si svuotano, ma per ora non hanno effetti sull’Italia

L’attività di adeguamento agli standard internazionali imposti dall’Ocse in materia di trasparenza fiscale prosegue a gonfie vele. In effetti, risale a pochi giorni fa l’annuncio, da parte della stessa organizzazione, di un altro importante risultato, vale a dire il raggiungimento di 12 convenzioni relative allo scambio di informazioni anche per quel che riguarda le Isole Cayman e le Isole Vergini, e la conseguente cancellazione dei due stati dalla cosiddetta black list. La “lista bianca”, ovvero quella che raggruppa i paesi maggiormente trasparenti, comprende ora 46 nazioni, con una progressiva riduzione dei paradisi fiscali più accaniti. Per quel che riguarda gli altri paesi che mirano ad uscire dalla lista nera, salvo i casi di Antigua e Barbadua e Antille Olandesi (le quali hanno già stipulato sette accordi), la maggior parte risulta ancora molto lontana dall’obiettivo.