L’88% degli spagnoli ritiene ingiusto il Fisco

Una percentuale schiacciante e una conferma dei giudizi degli ultimi tempi: ben l’88% dei cittadini spagnoli ha affermato senza mezzi termini come il prelievo fiscale attualmente in vigore nel paese iberico sia del tutto ingiusto, soprattutto perché non si tratta di un gravame che va a colpire le persone che vantano maggiori entrate. Un altro dato molto interessante di questo sondaggio è il 66,3% del campione che è convinto di pagare un numero eccessivo di tasse. Dunque, i contribuenti spagnoli si sentono oppressi da imposte e tributi e hanno avuto l’occasione per renderlo noto.

La Spagna tasserà la vendita di elettricità

Le tasse saranno pure impopolari, ma non c’è governo che non faccia ricorso ad esse per fronteggiare e risolvere i propri problemi finanziari: uno dei tanti casi è senza dubbio quello della Spagna, con il paese iberico che è da tempo in difficoltà economiche. Di conseguenza, il governo di Madrid ha deciso di imporre una tassazione ben precisa su quei ricavi che derivano dalla vendita di energia elettrica. L’annuncio è stato fatto direttamente dal ministro dell’Energia spagnolo, Josè Maria Soria, il quale ha elencato quelle che sono le caratteristiche principali del tributo in questione.

Fisco spagnolo contro Eto’o

Arriva agli onori della cronaca l’ennesimo caso di evasione fiscale agli alti livelli. Questa volta è il turno dell’ex attaccante dell’Inter Eto’o, che durante il periodo compreso tra il 2006 ed il 2009 avrebbe evaso 3,5 milioni di euro di tasse sui diritti di immagine relativi al periodo.

Il famoso sportivo sarebbe nel mirino del fisco Spagnolo, visto che gli illeciti riguardano diritti di immagine corrisposti da Barcellona e Puma su due società di comodo, Bulte 2002 Empresarial e Tradesport and Marketing KFT.

Se l’accusa dovesse essere fondata allora il calciatore rischierà fino a 5 anni di carcere ed una multa che ammonta a sei volte tanto la cifra evasa.

La Spagna approva il nuovo piano contro l’evasione fiscale

Cambia il contesto economico e in Spagna si provvede a cambiare anche le disposizioni fiscali interne: in effetti, da almeno un mese è in vigore nella nazione iberica il piano integrale di prevenzione e lotta dell’evasione fiscale, il quale, nello specifico, è stato elaborato dall’Agencia Estatal de Administracion Tributaria, dalla Inspeccion de Trabajo y de la Seguridad Social e dalla Tesoreria General. Si parlava di un mutato contesto economico in precedenza e in effetti la crisi finanziaria di questi ultimi due anni ha provocato un incremento dei fenomeni evasivi, che si tenta di fronteggiare mediante misure più severe. Queste ultime sono esattamente sessanta e vengono divise in base alle aree di attuazione: si tratta dell’agevolazione dell’adempimento in forma volontaria, della raccolta e selezione delle informazioni fiscali, dello svolgimento dei controlli e delle relative azioni di recupero.

 

Il Fisco iberico apre un forum per ridurre i rischi delle grandi imprese

L’Aeat, l’Agenzia delle Entrate spagnola, ha provveduto a porre in essere un’interessante iniziativa: si tratta sostanzialmente di un Forum che andrà a operare come un organismo per condividere conoscenze e problemi relativi all’applicazione del sistema tributario, ma anche per ottenere una maggiore trasparenza informativa. Tale programma rientra nel raggio di azione del progetto di aggiornamento del Piano di prevenzione delle frodi fiscali, revisionato proprio lo scorso anno dalla stessa Agencia Tributaria (le principali misure si riferiscono, in particolare, al miglioramento dell’azione di dialogo con le grandi imprese). Sono le grandi imprese, appunto, a essere tenute in gran considerazione dall’Aeat, in quanto contribuiscono con il 40% al totale della riscossione fiscale lorda. Il forum di dialogo aperto in Spagna, comunque, segue da vicino le conclusioni delle recenti riunioni del Forum sull’Amministrazione fiscale dell’Ocse (soprattutto quelle di Seul e Parigi). Di questo forum andranno a far parte 27 imprese, le quali sono iscritte nella delegazione centrale dei grandi contribuenti di Spagna, e individuate in base al volume di affari e alle informazioni fornite nel corso degli anni al fisco.

 

Turismo in Spagna: più passeggeri, meno tasse

Il turismo in Spagna è un’attività estremamente sviluppata, seconda solo alla Francia, grazie alle numerose opere d’arte, la cultura, la cucina, il clima, la gente e la “movida” (la celebre vita notturna madrilena). La partenza per la Spagna rappresenta un viaggio non solo di cultura ma di ampio divertimento, di relax grazie al clima splendido per godersi il mare (i periodi migliori sono l’autunno e la primavera); tutto ciò fa della Spagna una delle più belle e interessanti città da visitare in tutto il nostro continente.

La crisi economica però non ha risparmiato neanche la vita spagnola. Il settore del turismo rappresenta circa l’11 per cento dei posti di lavoro in Spagna e del PIL: nel primo trimestre del 2009 gli arrivi turistici sono diminuiti del 16,3 per cento posizionandosi a 8,9 milioni di turisti. Un duro colpo quindi per un Paese che deve la sua economia proprio ai turisti che ogni anno si recano in questo posto meraviglioso.

Mentre Strasburgo conferma il canone Rai, in Spagna eliminano la pubblicità

Dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dichiarato infondato il ricorso presentato da un privato cittadino contro le misure prese nei suoi confronti (tv sequestrata) per non aver pagato il canone di abbonamento al servizio pubblico, c’è qualcuno che invece non solo non vuol far pagare il canone ma anche desidera eliminare la pubblicità della tv di Stato.

I giudici di Strasburgo hanno infatti deciso che il signor Antonio Faccio debba pagare la tassa anche se non desidera guardare la Rai poiché l’imposta è dovuta per il solo fatto di possedere una televisione.

La tassa non viene pagata in cambio della ricezione di un canale particolare – si legge in una nota dei giudici – ma è un contributo a un servizio per la comunità.