Tasse più odiate in Italia: la top ten 2010

Qual è la tassa più odiata da parte dei contribuenti italiani? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, che al riguardo ha condotto uno studio che ha portato alla definizione della lista delle prime dieci tasse più odiate nel 2010 dai contribuenti italiani. Nel dettaglio, la tassa più odiata in assoluto è la Tariffa di igiene ambientale (Tia) o tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu); trattasi di un primato che di certo non stupisce visto che, tra l’altro, ci sono milioni di famiglie italiane che, in forza di una sentenza dei mesi scorsi della Corte Costituzionale, ancora aspettano invano i rimborsi relativi all’imposta sul valore aggiunto (Iva) pagata nei scorsi anni in maniera illegittima. Al secondo posto tra le tasse più odiate c’è la tassa di possesso dell’auto, e poi a seguire sul gradino più basso del podio della classifica proprio l’imposta sul valore aggiunto (Iva).

Le dieci tasse più odiate dagli italiani

Perché evadere le tasse? Perchè probabilmente si odiano e il fatto di dover lavorare e togliere parte del nostro duro lavoro per darlo allo Stato ci fa quasi piangere. Può essere una risposta, ma ricordiamo che pagare le tasse é un dovere e il gettito serve a pagare tutti quei servizi pubblici che, se non esistessero tasse, non sarebbero gratuiti (o comunque molto più dispendiosi), per esempio il servizio sanitario.

Ci sono però tasse più e meno odiate, secondo quanto emerge da un’indagine di Contribuenti.it – Associazione contribuenti italiani, che ha intervistato un campione casuale di cittadini maggiorenni residenti in Italia -, ecco la lista nera:

Irap: i servizi pubblici sono fuori dallo sconto sul cuneo fiscale

L’Amministrazione finanziaria è tornata a pronunciarsi in merito alla questione della disciplina da applicare alle imprese “regolamentate”, le quali operano a tariffa nel settore dei pubblici servizi, in relazione all’Irap: tali imprese e tali servizi, infatti, devono essere considerati esclusi dalle misure dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive che riguardano il cuneo fiscale e contributivo. Tra l’altro, non sussiste nessuna rilevanza, ai fini dell’agevolazione tributaria, se il servizio è stato affidato da una controllante alla sua controllata. Il Fisco ha voluto ribadire la propria posizione in merito, a seguito dell’interpello presentato da una società a responsabilità limitata, a cui la propria controllante, la quale gestiva dei servizi aeroportuali, aveva affidato in subconcessione la gestione di diversi servizi (in particolare quelli relativi ai parcheggi). Questa subconcessione, però, non ha natura concessoria e il corrispettivo per questi servizi non rappresenterebbe una vera e propria tariffa. Quindi, secondo questa società, verrebbero a mancare due dei requisiti fondamentali richiesti dal decreto Irap.