Tasse: ben 15 gravano sui cespiti immobiliari

Dieci sono imposte, due sono addizionali, una è l’accisa riguardante i consumi di energia elettrica, ed altri due sono tributi, per la precisione la Tia o la Tarsu ed il tributo che a livello provinciale è previsto per la cosiddetta protezione ambiente. E così, come messo in risalto dalla CGIA di Mestre in un Rapporto, sono ben 15 le imposizioni fiscali che nel nostro Paese gravano sui cespiti immobiliari per un gettito complessivo annuo pari alla bellezza di 43 miliardi di euro. A dispetto di quanto si possa pensare inoltre, l’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (Ici) non ha comunque azzerato le entrate dei Comuni visto che nel 2008 sono entrate complessivamente nelle casse delle Amministrazioni cifre totali che sfiorano il livello dei dieci miliardi di euro. Ma dove vanno a finire i 43,2 miliardi di euro annui di tasse sulla casa?

Ravvedimento saldo Ici: scade oggi il massimo sconto

Nei giorni scorsi il tasso legale di interesse relativo al saldo dell’Ici è stato diminuito di ben due punti, alleggerendo in tal modo il debito dei contribuenti in ritardo col versamento: scade proprio nella giornata di oggi la possibilità di effettuare il saldo, pagando solamente un dodicesimo della sanzione ordinaria del 30%, la quale solitamente si applica per chi manca la scadenza originaria (16 dicembre). Per essere più precisi, tale agevolazione fiscale offre la possibilità di tornare in regola a chi ha totalizzato dei ritardi comunque non superiori ai 30 giorni, mentre non può essere fruita nel caso in cui l’irregolarità in questione è già stata contestata, oppure ancora se i ritardatari conoscono l’attività di accertamento nei loro confronti. Il debito viene a essere sanato quando il contribuente ha portato a termine il versamento dell’imposta o della differenza dovuta, della sanzione ridotta e degli interessi moratori.

 

Tasse locali troppo alte. A Milano record pressione tributaria

In Italia la pressione fiscale non è elevata solamente quando si parla di imposta sul valore aggiunto (IVA) e, soprattutto, di IRPEF, ma il carico fiscale a carico dei contribuenti è allo stesso modo elevato quando si parla di tasse locali al punto che più che tasse possono essere definite spesso come dei veri e propri balzelli. La pressione tributaria a livello locale è anche il frutto di un’ampia e diffusa evasione che penalizza sia le casse dei Comuni, sia le tasche dei cittadini che onestamente le pagano; non a caso, secondo quanto rileva Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, se nel 2009 le tasse statali sono destinate ad aumentare di un +0,4%, quelle locali sono attese in rialzo del 4,6% a causa di tanti fattori tra cui l’evasione ed i trasferimenti ridotti dello Stato a favore dei Comuni e delle Regioni. Per questo secondo l’Associazione, al fine di evitare che la pressione tributaria a livello locale si faccia sempre più insostenibile, occorre istituire presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze la figura di “Mister Fisco“.