La Russia aumenta le tasse sull’export di benzina

L’inflazione russa è senza dubbio una delle più alte d’Europa in questo preciso momento storico: è proprio per questo motivo che il governo di Mosca sta tentando in tutti i modi di contenere il livello dei prezzi al consumo, ad esempio con l’applicazione di tetti alle tariffe di determinati beni, soprattutto alimentari, ma in questi ultimi giorni è il versante fiscale a prendere sempre più piede. In effetti, la benzina per autotrazione rappresenta il prodotto su cui ci sta focalizzando maggiormente. La situazione è comunque altalenante: i prezzi di riferimento sono sì scesi, ma poi i produttori si sono visti costretti a vendere all’estero, provocando quindi un deficit di non poco conto per la vasta nazione dell’Europa orientale. Tra l’altro, le esportazioni in questione hanno assunto un nuovo appeal per i continui rialzi del petrolio in tutto il mondo. La produzione complessiva risulta però inalterata, molto vicina ai nove milioni di tonnellate.

Russia e Ue perfezionano le intese sulle dogane

L’Unione Europea e la Russia non sono mai state così vicine come in questo momento, almeno dal punto di vista delle disposizioni doganali: in effetti, le due parti hanno intenzione di rendere più semplici gli scambi, oltre che di offrire una garanzia sicura nell’ambito della lotta alle frodi fiscali. Il piano in questione, dunque, è molto articolato ed è stato illustrato a Mosca da Algirdas Semeta, il commissario europeo alla fiscalità e all’Unione Doganale. Come verrà a strutturarsi di preciso l’intero progetto? La scelta della Federazione russa non è casuale, visto che si tratta del terzo partner commerciale di tutta l’Ue, immediatamente dopo la Cina e gli Stati Uniti; gli scambi, pertanto, sono davvero significativi e sono aumentati in maniera esponenziale da due anni a questa parte.

Russia: dal 2011 una tassa su videocamere, computer e Gps

Il 2011 comincerà con una innovazione fiscale di rilievo in Russia: il governo di Mosca ha infatti deciso di introdurre, a partire dal prossimo 1° gennaio, una tassa che andrà a colpire personal computer e altri dispositivi elettronici, aumentandone di fatto il costo di un punto percentuale. L’obiettivo è quello di tutelare il diritto d’autore relativo all’utilizzo personale di questi strumenti tecnologici, visto che cd, dvd e videocamere saranno i supporti maggiormente coinvolti in questo senso. Si tratta di un decreto che già vanta la firma del premier Vladimir Putin, mentre già si è a conoscenza che i fornitori di contenuti multimediali saranno i maggiori beneficiari dei nuovi canoni. Una tassa dell’1%, dunque, che va ad aggiungersi a un’altra iniziativa simile intrapresa dalla stessa Russia, la quale conferma l’interesse per l’imposizione tributaria nei confronti della tecnologia.

Russia: la Duma approva la riforma sul transfer pricing

Sono ormai quasi due mesi che la Duma, camera bassa dell’Assemblea federale della Russia, ha posto il suo voto favorevole alla legge di riforma relativa al cosiddetto transfer pricing: sono previste, al momento attuale, altre due letture di questo tipo, ma il processo avviato è molto importante dal punto di vista fiscale per la vasta nazione europea. Tra le novità più rilevanti in questo senso possiamo citare, senza dubbio, l’estensione del requisito soggettivo: in effetti, sono ora considerate parti correlate al trasferimento di prezzi, oltre alle persone giuridiche e fisiche che partecipano per una quota superiore al 20%, anche le imprese con le società partecipate oltre il 50%, il soggetto che ha fondato un trust all’estero con i beneficiari e le varie entità gestite e le società dove l’amministrazione viene diretta da una stessa persona fisica. Per quel che riguarda, invece, le società che avranno aderito al consolidato russo, vi sarà l’esclusione dall’applicazione di questo specifico regime tributario.