I Lombardi sono disposti a pagare più tasse

Ebbene sì, mentre sindaci ed enti governativi passano le giornate a cervellarsi per trovare un metodo che consenta di far quadrare conti e bilanci senza toccare i portafogli dei cittadini, arriva la risposta di un sondaggio di Ipsos: il 56% è disponibile a nuovi sacrifici per mantenere l’offerta dei Comuni. Secondo il sondaggio condotto da Ipsos per conto di Anci Lombardia, i cittadini sarebbero disposti a pagare anche più tasse pur di avere i servizi garantiti. Poco più della metà dei lombardi, il 56%, dichiara che preferirebbe pagare tariffe più alte e vedere però che il livello dei servizi aumenta piuttosto che vedersi tagliare i servizi essenziali offerti dalla loro città: come il trasporto pubblico, l’assistenza sociale, gli asili nido o la pulizia delle strade.

Milano: abolire le tasse dei negozi di vicinato

Eliminare le tasse comunali per i negozi di vicinato, soprattutto per gli esercenti che decidono di lasciare l’insegna accesa anche di notte, lo propone l’assessore regionale al Commercio e Turismo Stefano Maullu al Comune di Milano per agevolare i piccoli commercianti milanesi e dare una boccata d’aria in tempi di crisi agli imprenditori milanesi. I negozi di vicinato, secondo l’art..4 del D.Lgs. 114/1998 sono esercizi aventi una superficie di vendita non superiore a 150 mq nei comuni con popolazione residente inferiore a 10 mila abitanti o a 250 mq nel comuni con popolazione superiore.

Arthob: a Brescia tasse per le sagre popolari

Una cena al ristorante o una passeggiata enogastronomica tra le sagre? La scelta risulta difficile per i buongustaio, la lotta non é solo tra buone forchette ma anche tra ristoratori e sagre. L’Arthob (associazione ristoranti, trattorie, hostarie bresciane) chiede la regolarizzazione delle feste in piazza: l’associazione che raccoglie centinaia di ristoratori in provincia di Brescia chiede che siano equiparati diritti e doveri attraverso un regolamento. Secondo un’indagine della locale Fiepet Confesercenti nel terristorio bresciano 1.594 feste per un totale di 5.804 giorni complessivi per una popolazione di poco più di 1 milione e duecentomila abitanti. Da questi dati si può capire quanto la tendenza ad organizzare sagre di ogni tipo possa incidere sull’andamento di una categoria, quella dei ristoratori e dei baristi, che già paga le conseguenze della crisi globale.

Fisco e disabili: Sportello Mobile nella Regione Lombardia

Si chiama “Sportello disabili mobile”, ed è un’iniziativa che porta avanti la Regione Lombardia per offrire informazioni ed assistenza ai diversamente abili sul territorio lombardo grazie ad un camper itinerante attrezzato ad uso ufficio e pienamente accessibile. Ebbene, in accordo con quanto rende noto la Direzione dell’Agenzia delle Entrate della Lombardia, l’Amministrazione finanziaria dello Stato per il quarto anno consecutivo aderisce a “Sportello disabili mobile” che farà tappa nel corrente mese di luglio nei giorni 13 e 14, a Ponte San Pietro, in Provincia di Bergamo; in via Garibaldi, infatti, ci sarà un funzionario dell’Ufficio di Bergamo 2 delle Entrate che, dalle ore 9 alle ore 12,30 potrà fornire informazioni sugli ultimi aggiornamenti normativi specifici per i diversamente abili, ma anche informazioni ed assistenza sulle agevolazioni fiscali, sulle detrazioni ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), e sulle dichiarazioni dei redditi.

Milano paradiso fiscale come la Svizzera

I paradisi fiscali, sono, secondole le stime, da 60 a 90 unità, e rappresentano dei microterritori o degli stati le cui legislazioni fiscali sono volutamente molto basse o inesistenti allo scopo anche, delle volte, di attirare gli investimenti stranieri. Si può parlare di stati che commercializzano la propria sovranità offrendo un regime favorevole, una totale deregulation ai detentori di capitali, indipendentemente dalla loro origine. La Svizzera è considerata un paradiso fiscale per alcune categorie di residenti ed una determinata tipologia di società. Per i privati le aliquote di tassazione sono vantaggiose rispetto alle aliquote fiscali di Germania, Scandinavia e Italia. Le imprese pagano imposte ad aliquote variabili, a seconda della loro attività e del luogo in cui si trovano. In certe circostanze, le società svizzere possono pagare tasse molto basse, in genere intorno al 9 % del reddito.

Tasse: donne pagano di più ma guadagnano meno

La Caaf Cgil di Brescia (centro autorizzato assistenza fiscale) dalla prossima settimana si apre per le consulenze sulle denunce dei redditi. Nel 2009 nella provincia di Brescia sono stati elaborati dai consulenti della Camera del Lavoro 69mila dichiarazioni 730, con un incremento del 2,1% (esattamente 1.453 pratiche) rispetto all’anno precedente.

Le donne che si sono servite di questo servizio sono state 27.161 e 41mila e 943 uomini per un totale dichiarato lordo pari a un miliardo 386 milioni 591 mila e 210 euro. Sembrerebbe che le donne guadagnano leggermente meno, 16.161 euro, mente gli uomini una media di 22.589 euro e qualche spicciolo.

Tasse: i milanesi pagano di più

I milanesi sono il popolo che vede più degli altri italiani prosciugare il proprio portafoglio a causa delle tasse. Ma se pensiamo che pagano più tasse perchè guadagnano di più allora, come si suol dire, piangono con un solo occhio. Milano è la capitale dei redditi più alti e dunque delle tasse più salate. Il reddito milanese tocca i 31mila euro, contro una media nazionale di 19mila euro, quasi il doppio del reddito dei catanesi, che hanno il reddito tra i più bassi. La Lombardia nell’insieme tocca i 22mila e 500 euro pro capite e oltre 160 miliardi di euro di reddito complessivo.

Più reddito, più tasse, più servizi? Sembrerebbe che ogni lombardo dia oltre 3.400 euro allo Stato, a tanto ammonta il residuo pro capite, vale a dire la differenza tra quello che il singolo paga in tasse e quello che riceve in servizi. Il reddito medio degli italiani è salito da 18.540 a 19.110 euro. L’Italia é al numero 23 tra i 30 Paesi più industrializzati del mondo, dietro anche alla Grecia e alla Spagna, e con stipendi inferiori del 17% rispetto alla media complessiva. E non mancano ovviamente, gli italiani che preferiscono non pagare le tasse, tuttavia, nonostante la crisi nel 2008 è stato dichiarato un 3 per cento in più rispetto al 2007.

Paradisi fiscali: Lombardia, oltre 4.200 i residenti “sospetti”

In Lombardia ci sono oltre 4.200 cittadini nati della regione che risultano essere iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, ma la loro iscrizione potrebbe essere del tutto fittizia in quanto questi contribuenti potrebbero aver continuato a mantenere nel nostro Paese il centro degli interessi familiari e degli affari. A renderlo noto è la Direzione Regionale Entrate della Lombardia che, di conseguenza, su questi soggetti residenti all’estero, che per la precisione sono 4.243, sono scattate le indagini del Fisco al fine di rilevare se la residenza sia o meno fittizia, e nel caso procedere per il “rimpatrio” e per il recupero delle imposte che sono state evase. La Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, tra l’altro, ha anche rivelato la distribuzione sul territorio lombardo di questi 4.200 i residenti “sospetti”: quasi duemila, 1.993 per l’esattezza, sono della Provincia di Milano, la prima in assoluto in questa speciale classifica.

Evasione fiscale: Lombardia, scatta accertamento sintetico

Nei primi nove mesi di quest’anno, a carico di oltre duemila contribuenti lombardi, per l’esattezza 2.063, è scattato l’accertamento sintetico da cui sono emerse maggiori imposte non dichiarate per un controvalore pari a quasi quaranta milioni di euro. Come rivela la Direzione Regionale Lombardia dell’Agenzia delle Entrate, gli oltre duemila contribuenti avevano presentato regolarmente la dichiarazione dei redditi, e questa sembrava “in regola”. Ma poi, invece, si è scoperto che, a fronte di un reddito dichiarato incompatibile a conti fatti con il proprio stile di vita, questi contribuenti possedevano vetture di grossa cilindrata, appartamenti di lusso e yacht. Insomma, trattasi di contribuenti che agli occhi del fisco, prima dell’avvio dell’accertamento sintetico, sembravano come tutti gli altri.

Partita Iva: aumentano quelle aperte da stranieri

Gli stranieri vantano uno spirito imprenditoriale che non ha nulla da invidiare agli italiani. In base ad un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2008, 2007 e 2000, relativi alle imprese individuali, la Lombardia vanta partite iva da tutto il mondo: primi risultano gli egiziani (sono 6.562), poi i rumeni (6.248), i marocchini (6.036), i cinesi (5.686) e gli albanesi (4.637). In soli dieci anni sono triplicate le imprese straniere. Sono infatti circa 54 mila gli imprenditori stranieri in Lombardia nel 2008: cinesi a Brescia e Mantova, egiziani a Milano, marocchini a Bergamo, rumeni a Brescia, Pavia e Cremona, albanesi a Varese.

Martedì scorso durante l’incontro sugli immigrati imprenditori “I colori del mondo”, promosso da Acli, associazioni e comunità straniere di Varese e provincia, gli imprenditori stranieri e non hanno potuto assistere ad una tavola rotonda dedicata agli immigrati imprenditori in Italia. Tuttavia durante l’incontro é emerso un altro dato: tra le “partite IVA straniere” a volte si nascondono forme di lavoro subordinato. Qualcuno, per evitare di assumere lo straniero preferisce che quest’ultimo apra partita Iva e sia del tutto indipendente.

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