Gb: tassa sui bonus aumenta gettito fiscale

Una sorta di Roobin Hood: togliere ai ricchi per dare… allo Stato, se poi lo Stato offre i servizi ai cittadini allora la somiglianza con il famoso personaggio aumenta. Stiamo parlando della tassa una tantum sui bonus dei top manager imposta dal governo inglese , che è stata, almeno in termini di entrate fiscali, un vero e proprio successo.

Le casse dello stato infatti hanno visto un flusso di entrate pari a circa 2 miliardi di sterline, che hanno potuto finanziare buona parte del pacchetto di misure di stimolo economico (da 2,5 miliardi) annunciato in questi giorni dal cancelliere allo Scacchiere Alistair Darling.

Il gettito fiscale utilizzato per mantenere i carcerati

Rocco Marando, 61 anni, si è presto giustificato con i carabinieri che l’hanno sorpreso in un magazzino di sua proprietà completamente sconosciuto al fisco. L’uomo, che alcuni anni fa perse la figlia, ha risposto:

Le tasse non le pago. Non voglio che i miei soldi servano a mantenere in carcere l’assassino di mia figlia.

La figlia Maria di 23 anni fu uccisa insieme al fidanzato Fabrizio Natale il 22 giugno 2005. I due furono freddati con quattro colpi di pistola tra le bancarelle del mercato di corso Cincinnato da Paolo Genco, ex fidanzato di Maria, geloso fino all’inverosimile della ragazza e del suo nuovo fidanzato.

Londra ancora indecisa sull’aliquota Iva da applicare

Si può parlare a ragione di un vero e proprio “balletto” per quel che riguarda l’Iva britannica: analisti, economisti e centri di ricerca autorevoli, ma anche bookmakers e scommettitori sono in prima linea nello stilare continue proiezioni e studi sugli effetti che potrebbe produrre un mutamento dell’aliquota dell’imposta sull’economia del Regno Unito. L’ultima decisione del governo attualmente in carica è stata quella di mettere a punto un taglio dell’Iva, con l’intento principale di dare nuovo vigore alla domanda interna e ai consumi, sempre più messi in difficoltà dalla crisi; tra l’altro, bisogna anche fare i conti con l’inatteso impoverimento di moltissimi proprietari immobiliari britannici e con il non facile momento delle piccole e medie imprese, in particolare quelle dell’Inghilterra settentrionale. Proprio alla luce di questi fattori negativi, l’Iva era stata portata fino al 15%. Che effetti ha avuto questa revisione al ribasso dell’imposta? Anzitutto, il debito pubblico ha avuto un pericoloso picco verso l’alto (800 miliardi di euro); lo stesso discorso può essere fatto anche per il deficit, facendo dunque sorgere i primi dubbi sull’iniziativa fiscale.

 

Bankitalia: scudo fiscale bocciato

La Banca d’Italia non ha tardato a dire la sua riguardo il provvedimento fiscale più controverso dell’ultimo periodo. Così, mentre Di Pietro parla dello scudo fiscale come lavatoio mondiale della criminalità organizzata, Bankitalia manifesta il suo dissenso.

E sembra che il dissenso sia fondato sui numeri: l’istituto di via Nazionale ha rilevato anche un incremento dell’evasione fiscale. Il direttore generale della Banca d’Italia Fabrizio Saccomanni ha sottolineato quali effetti negativi possa avere lo scudo fiscale sugli incentivi dei contribuenti a pagare le tasse per il futuro e ricordato che simili provvedimenti sono stati presi anche in altri paesi, ma in quei casi sono stati accompagnati dalla richiesta di pagamento di tutte le imposte dovute.

All’estero l’adesione almeno comporta il pagamento dell’intero ammontare delle imposte dovute e non versate, inclusi gli interessi per ritardato pagamento – afferma Saccomanni -. In Italia invece, oltre ad essere anonima, l’adesione comporta un costo relativamente modesto: Lo scudo può essere utilizzato a fronte di qualsiasi accertamento fiscale e previdenziale, anche su redditi derivanti da attività svolte in Italia e non direttamente ricollegabili ai beni rimpatriati e regolarizzati.

Abolizione ICI prima casa: Comuni battono cassa su mancato gettito

L’abolizione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI) per quanto riguarda la prima casa è oramai in vigore da un po’ di tempo, e rappresenta una vera e propria “conquista” per i proprietari di immobili ad uso residenziale; era infatti ingiusto pagare una tassa per un bene che non ha carattere “speculativo“, ma che è utilizzato come dimora per se stessi e per la propria famiglia. Pur tuttavia, da tale provvedimento ad uscirne per certi versi con le ossa rotte sono stati i Comuni italiani, i quali hanno perso una importante fetta di introiti che in passato è servita per finanziare servizi primari per l’amministrazione come gli asili nido e la manutenzione stradale. Ebbene, in merito nei giorni scorsi, come riporta il Portale di ANCI Lombardia, si è espresso il Sindaco di Lodi, Lorenzo Guerini, il quale, a conclusione della Conferenza Stato-Città, ha sottolineato come ci sia bisogno di chiarezza riguardo all’erogazione dei fondi a copertura del mancato gettito dell’ICI.

Tasse locali: crescita a due cifre negli ultimi dieci anni

Nel nostro Paese il gettito fiscale dei Comuni è aumentato negli ultimi dieci anni ma decisamente meno rispetto al passato; la CGIA di Mestre, infatti, ha reso noto uno studio da cui è emerso come negli ultimi dieci anni le tasse comunali abbiano fatto registrare un incremento di poco superiore al 30%, di certo non confrontabile con il decennio precedente, quanto il tasso di incremento delle tasse locali registrava rialzi dell’ordine del 100%. Giuseppe Bertolussi, segretario della CGIA di Mestre, ha sottolineato come le Amministrazioni comunali in questi anni abbiano incassato meno imposte derivanti dai tributi locali, ma anche meno risorse legate ai trasferimenti provenienti dal Governo centrale. Tutto ciò, tra l’altro, ha comportato spesso un taglio ai servizi locali ma anche, altrettanto spesso, ad un aumento delle tasse comunali senza il riscontro dell’offerta di servizi pubblici adeguati.