IMU per le case all’estero

 Lo scorso anno gli affari sono andati bene e abbiamo deciso di acquistare una bella casetta all’estero. Oppure siamo dei pensionati che dopo anni e anni di lavoro ci siamo concessi il “lusso” di un appartamento a Parigi. COme comportarci con la nuova legge sull’IMU? L’imposta sulla casa é dovuta anche per abitazioni detenute all’estero? Oppure siamo esentati perchè le tasse le paghiamo già nel territorio dove si trova la casa? Vediamo di dare della risposte a queste ed altre ricorrenti domande che non pochi si pongono con il ritorno dell’ex ICI, in veste di IMU.

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Residenza fittizia all’estero per evadere le tasse

 I Paradisi fiscali sono quei Paesi a bassa pressione fiscale e nei quali manca un adeguato livello di scambio di informazioni internazionale. Per ottenere la residenza all’estero occorre il verificarsi di due situazioni: la prima è relativa alla cancellazione del contribuente dall’anagrafe del Comune di residenza, la seconda é l’inserimento nell’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero. Queste sono le condizioni per legittimare la propria impresa all’estero, ma non solo: il richiedente deve effettivamente risiedere nel nuovo Stato per un periodo di centoottantatré giorni almeno all’anno.

I vini italiani soffrono a causa delle tasse

 Una bottiglia che esce da una cantina italiana e vola verso altri Paesi per essere esposta su scaffali esteri, spesso durante il tragitto acquista un prezzo anche 10 volte superiori rispetto a quello d’origine. Lo conferma un’analisi di winenews.it che sottolinea come, tra spese e tasse, il prezzo dei nostri vini aumenti a dismisura.

Il rischio é che i consumatori stranieri non riescano a percepire il vero rapporto qualita’/prezzo dei nostri vini e i prezzi troppo alti potrebbero distogliere l’interesse dai nostri prodotti. A questo si aggiungono le enormi difficolta’ causate dalla concorrenza spietata dei produttori del Nuovo Mondo.