Assonime: la tassazione dei premi e delle stock options

Assonime, l’associazione che raggruppa le spa del nostro paese, ha messo in luce nel dettaglio quale disciplina fiscale bisogna seguire in merito all’addizionale sui compensi destinati ai dirigenti e collaboratori: si tratta, nello specifico, di bonus aziendali e di stock options, le quali devono rispettare tutte le modifiche che sono state introdotte dal Decreto Legge 98 del 2011 (la manovra correttiva presentata dal governo lo scorso mese di luglio) e da alcune circolari di quest’anno della nostra amministrazione finanziaria. Che cosa c’è da ricordare nello specifico? Un ambito che merita un’attenzione particolare è senza dubbio quello degli appalti pubblici.

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Anche Assonime si scaglia contro la riforma fiscale

La riforma fiscale non è piaciuta assolutamente alla Corte dei Conti, che cosa ne pensa invece Assonime, l’associazione che raggruppa le società per azioni del nostro paese? Il presidente Luigi Abete è intervenuto presso la Commissione Finanze del Senato, esprimendo proprio la sua opinione a tal proposito: a suo parere, infatti, qualsiasi tipo di riforma tributaria necessita in ogni caso di una contestuale riduzione del peso della spesa pubblica nei confronti del prodotto interno lordo. La pressione del Fisco può essere ridotta soltanto in questa maniera, mentre le misure della riforma del governo secondo le spa faranno aumentare questo dato fino al 45%, un livello davvero troppo elevato, oltre che un unicuum dal punto di vista storico. Assonime ha quindi proposto le linee guida alternative in tale maniera.

Assonime precisa alcuni punti sull’Iva per prestazioni alberghiere

Si è parlato molto della circolare 25/E di recente pubblicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, in tema di imposte sui redditi; ebbene, per quel che riguarda la rilevanza fiscale dell’Iva che non viene sottoposta a detrazione circa le prestazioni degli alberghi e la relativa distribuzione di pasti e bevande, l’Assonime (l’Associazione fra le Società Italiane per Azioni) ha voluto chiarire alcuni aspetti fondamentali. Anzitutto, se si prende come riferimento normativo il decreto 112 del 1998, ci si accorge che i limiti alla detrazione dell’imposta in questione non esistono più da alcuni anni, sia sui servizi alberghieri che sulle bevande. Pertanto, la detrazione può essere posta in essere rispettando l’articolo 19 del cosiddetto “decreto Iva” e sostenendo le spese nella misura dell’attività d’impresa che viene svolta.