A Genova si perfeziona l’accertamento fiscale delle targhe straniere

L’accertamento fiscale può diventare ancora più efficiente e proficuo grazie alle targhe delle autovetture, nessuna esclusa, ricomprendendo dunque anche quello straniere (vedi anche In scadenza la tassa fissa di roulotte, carrelli e targhe prova). Questo concetto è stato compreso perfettamente dalla Direzione Provinciale di Genova della nostra amministrazione finanziaria, la quale sta collaborando insieme al comune ligure e al Pra (Pubblico Registro Automobilistico). L’obiettivo è quello di dar vita a una rete molto fitta che sia capace di acquisire tutte le informazioni sui veicoli con targhe straniere che sono usate dai residenti nella provincia genovese.

Le Entrate potranno ampliare i controlli relativi al condono del 2002

La sanatoria fiscale del 2002 sta facendo tribolare non poco il nostro paese: sono passati dieci anni esatti da quel condono (sancito, nello specifico, dalla Legge 289 di quell’anno, la Finanziaria per il 2003), ma per alcune annualità non sono ancora decaduti i termini temporali che si riferiscono all’accertamento tributario. Le violazioni penali sono state numerose e proprio per questo motivo l’Agenzia delle Entrate si è vista costretta a intensificare i controlli da parte dei propri uffici per evitare che una vicenda tanto scomoda si protragga troppo a lungo. Queste specifiche disposizioni sono contenute all’interno della circolare 1/E che è stata pubblicata proprio ieri dalla nostra amministrazione finanziaria e che ha trovato una fonte di ispirazione ideale in una sentenza di questa estate da parte della Corte Costituzionale.

Fisco Roma: avvisi di accertamento sulle autorimesse

Nel Lazio l’Agenzia delle Entrate di Roma II sta portando avanti una importante campagna di controlli anti-evasione a carico delle autorimesse che, tra l’altro, hanno già portato al recupero di ben 440 mila euro di imposte evase. A darne notizia è stata lunedì scorso la Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio nel precisare come gli avvisi di accertamento notificati, a carico di aziende del settore, siano stati ben 53, e come nell’ambito dell’attività di controllo avviata ci siano 20 di questi avvisi di accertamento in corso di notifica. Nel dettaglio, la Direzione provinciale ha già recuperato 440 mila euro di imposte evase da 35 di questi 53, in totale, avvisi di accertamento, attraverso il pagamento degli importi dovuti ed accertati dal Fisco in una o più rate. Per questi controlli effettuati, in accordo con quanto riporta un comunicato ufficiale emesso dalla Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate del Lazio, il Fisco si è trovato a rilevare ed a constatare casi di evasione fiscale a dir poco paradossali.

Evasione fiscale: Entrate e Inps incrociano le banche dati

Grazie ad un accordo di durata pari a ben cinque anni, l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale da un lato, e l’Agenzia delle Entrate dall’altro, hanno ufficialmente rafforzato la propria collaborazione nel campo delle misure e delle azioni di contrasto all’evasione fiscale. A darne notizia in data odierna è stata proprio l’Amministrazione finanziaria dello Stato nel sottolineare come in prima linea nell’accordo ci sia non solo lo scambio di informazioni, ma anche verifiche mirate a fronte di un coordinamento operativo reso più efficace attraverso dei meccanismi di cooperazione informatica. A firmare l’intesa antievasione sono stati Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, per quella che porterà ad un recupero più rapido ed efficace delle somme evase a livello fiscale e contributivo attraverso proprio un potenziamento delle rete del controllo e dell’accertamento unitamente ad uno scambio di informazioni che sarà sistematico e nel pieno rispetto della privacy.

Contenzioso tributario: il Fisco vince con le dichiarazioni di terzi

Nuovo “colpo” dell’Agenzia delle Entrate, stavolta nella Regione Veneto, ed in particolare nel Comune di Thiene dopo che l’Amministrazione finanziaria dello Stato ha scovato e smascherato una società immobiliare che ha occultato al Fisco la bellezza di 1,18 milioni di euro, e che ha visto le Entrate vincere dinanzi alla  commissione tributaria di Vicenza anche a seguito delle dichiarazioni di terzi che hanno contribuito a convincere i giudici. Questo è quanto, in sintesi, ha reso noto in data odierna, mercoledì 6 ottobre 2010, la Direzione regionale del Veneto dell’Agenzia delle Entrate nel rivelare come oggetto dei controlli siano stati parecchi atti di compravendita immobiliare con prezzi indicati inferiori a quelli di mercato e con i mutuatari che, invece, andavano a stipulare mutui per importi decisamente superiori. Il Fisco, in particolare, è risalito ai maggiori e reali prezzi di compravendita degli immobili utilizzando sia i dati dell’OMI, l’Osservatorio Mercato Immobiliare, sia le testimonianze dei mutuatari con 13 acquirenti su un totale di 50 che hanno ammesso d’aver versato alla società immobiliare più denaro rispetto a quello effettivamente indicato nel rogito.

Agenzia Entrate: il Fisco adotta un linguaggio più semplice

A partire dall’anno 2011 il Fisco adotterà, nell’ambito dei processi di semplificazione, un linguaggio più semplice nei confronti dei contribuenti. Ad annunciarlo è stata l’Agenzia delle Entrate in concomitanza con il rilascio dei dati sulla lotta all’evasione fiscale dei primi sette mesi di quest’anno, caratterizzata da un aumento degli incassi del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’operazione denominata “Semplificazione del linguaggio” renderà infatti più semplice e comprensibile in materia di informazioni, modelli ed avvertenze il rapporto tra il Fisco ed il contribuente riguardo alle comunicazioni di regolarità e di irregolarità, alle avvertenze degli avvisi di accertamento, alle comunicazioni degli esiti del controllo formale, ed alle richieste di documenti per i controlli formali sulle dichiarazione dei redditi presentate.

Evasione fiscale: Toscana, forte aumento somme riscosse nel 2009

In linea con la tendenza su scala nazionale, anche nella Regione Toscana lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha conseguito, in materia di lotta e contrasto all’evasione fiscale, risultati in netta crescita per quel che riguarda il recupero delle imposte. In particolare, i controlli e gli accertamenti hanno portato all’emersione di imposte evase per un controvalore pari a ben 1,5 miliardi di euro a fronte di somme riscosse per complessivi 730 milioni di euro. E così, l’incremento per le somme riscosse nel 2009 ha sfiorato il livello del 30% rispetto all’anno precedente, quando erano state recuperate somme per complessivi 563 milioni di euro. Nel dettaglio, oltre il 50% dei 730 milioni di somme recuperate, pari per la precisione a 496 milioni di euro, sono stati recuperati dall’Agenzia delle Entrate della Regione Toscana a seguito di attività basate sia sul controllo formale, sia sull’accertamento, mentre la quota restante è stata riscossa dall’attività di controllo sulle dichiarazioni dei redditi.

Evasione fiscale: Lombardia, nel 2009 recuperati oltre 2,5 miliardi

In Lombardia l’attività di recupero delle imposte da evasione fiscale frutta oltre un quarto del totale recuperato a livello nazionale; questo in base ai dati 2009 comunicati dalla direzione regionale delle Entrate Lombardia, da cui è emerso un recupero di somme evase ed incassate pari ad oltre il livello dei 2,5 miliardi di euro, corrispondente al 28% del totale recuperato a livello nazionale. La crescita è stata ampia rispetto al 2008, e pari a +70%, visto che nell’anno precedente le somme recuperate dalle azioni di contrasto all’evasione fiscale si erano attestate a 1,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, l’anno scorso in Lombardia gli incassi da ruoli sono cresciuti del 25% per un ammontare superiore agli 825 milioni di euro, mentre gli incassi da versamenti diretti sono raddoppiati attestandosi a 1,7 miliardi di euro.

Evasione fiscale: Campania, aumenta recupero imposte

Sono aumentate lo scorso anno in Campania le tasse recuperate dall’attività di controllo e di contrasto all’evasione fiscale, passando dai 496 milioni di euro del 2008 ai 562 milioni di euro del 2009. A darne notizia è la Direzione regionale delle Entrate nel precisare come lo scorso anno 315 milioni di euro siano stati incassati a seguito di versamenti diretti, ed i restanti 247 milioni da iscrizioni a ruolo. A fronte di oltre mezzo miliardo di euro riscosso, ci sono stati nel 2009 in Campania ben 58 mila controlli sostanziali che hanno portato all’emersione di ben due miliardi di euro di somme evase ed accertate; i controlli sostanziali, in particolare, hanno riguardato sia le persone fisiche ed i professionisti, sia le piccole e medie imprese ed i grandi contribuenti. Dal versante degli studi di settore, a fronte di una contrazione dei controlli, questi sono stati però sia più mirati, sia più efficaci con la conseguenza che per ogni singolo controllo la maggiore imposta accertata è stata pari in media a poco più di 21 mila euro, ovverosia quattro volte più alta rispetto al 2007 e quasi il triplo rispetto all’anno 2008.

Studi di settore: come difendersi in caso di accertamento

A causa della crisi finanziaria ed economica, è probabile che quest’anno molti contribuenti, in particolar modo i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e le piccole imprese rientranti negli studi di settore, vadano a dichiarare in sede di Unico 2009 un ammontare di reddito 2008 inferiore a quello che, in via presuntiva, è emerso attraverso il software Ge.Ri.Co. 2009. In tal caso, il contribuente, pur dichiarando l’effettivo ammontare dei redditi, è potenzialmente sottoposto a verifiche che, in sede di contraddittorio, dovranno indurre il contribuente stesso a presentare in tutto e per tutto delle “attenuantiall’Amministrazione finanziaria, ovverosia delle motivazioni valide per cui sono stati conseguiti redditi inferiori a quelli presunti. Il contribuente onesto può comunque stare sostanzialmente tranquillo, visto che, in accordo con quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2005, prima che l’Ufficio delle Entrate emetta l’avviso di accertamento, il contribuente viene avvisato con una lettera nella quale vengono esplicitati gli elementi relativi all’accertamento, e nella quale si viene invitati a presentarsi presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Riscossione tributi: più efficienza per abbattere la pressione fiscale

In Italia la pressione fiscale è oggettivamente troppo alta. Negli ultimi anni, nonostante i proclami dei vari Governi che si sono succeduti, la situazione non è affatto cambiata, anzi è accaduto che, anche a causa del fenomeno diffuso dell’evasione fiscale, i contribuenti onesti per far quadrare le casse dello Stato debbano pagare anche per chi fa il furbo. In sostanza, quindi, i contribuenti rimangono tartassati dal fisco con la conseguenza che ad essere i più penalizzati sono tutti i lavoratori che hanno le ritenute alla fonte, ovverosia i dipendenti, mentre sul fronte dell’imprenditoria e del lavoro autonomo, complice il fatto che in tal caso si paga solo in funzione di ciò che si dichiara, non mancano i casi in cui la Guardia di Finanza, con cadenza giornaliera, scopre evasioni di imposta per svariati milioni di euro. Il tutto, tra l’altro, è frutto di un sistema di riscossione dei tributi che, a causa di pastoie burocratiche, leggi e norme che allungano i tempi, non sempre è efficiente. Basti pensare agli oltre 5,2 miliardi di euro che l’Erario avrebbe dovuto incassare dal condono ma che stanno rientrando nelle casse dello Stato col contagocce.

Evasione fiscale: in Liguria più accertamenti e più qualità nei servizi

Nella Regione Liguria l’attività di lotta e di contrasto all’evasione fiscale ha portato nel 2008 ad un incremento della maggiore imposta accertata dell’85%, frutto non solo di un forte incremento dell’attività di accertamento, con un +41%, ma anche a seguito di un maggiore grado di accoglienza delle pretese del Fisco a carico dei contribuenti. Contestualmente, in linea con la tendenza su scala nazionale, è avvenuto nella Regione un ulteriore potenziamento sia dei servizi telematici, sia dell’attività di assistenza alla compilazione delle dichiarazioni da parte degli Uffici delle Entrate attraverso il meccanismo della prenotazione tramite appuntamento. L’attività di controllo è stata potenziata non solo per i “piccoli contribuenti”, ma anche per i soggetti aventi grandi dimensioni: non a caso, nella Regione Liguria, è cresciuto nel 2008 del 7% il numero delle verifiche su quei contribuenti con un volume d’affari superiore ai 25,8 milioni di euro. Un vero e proprio boom di entrate c’è stato anche da strumenti di accertamento basati sia sulle indagini finanziarie, sia sul redditometro.