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L’UE contrasta l’elusione internazionale

L’Ue si attiva per contrastare il frazionamento del reddito da parte del multinazionali in vari stati, tra cui anche paesi a tassazione agevolata. In particolare il commissario Ue per il mercato interno, Michel Barnier, al fine di evitare lungaggini burocratiche potrebbe estendere le norme che dal 2015 verranno applicate alle banche anche alle imprese multinazionali. In questo modo ogni ente dovrà dichiarare il reddito che produce in ogni stato (anche nei cosiddetti paradisi fiscali) ed il reddito complessivo sarà quindi dato dalla somma di tutti i redditi.

In particolare in questo modo si dovrebbe mettere una pezza sulla questione delle grandi imprese, operanti sopratutto nel settore hi-tech, che grazie a meccanismi di ingegneria fiscale sono riuscite a pagare imposte in paesi a fiscalità privilegiata. Da ultimo il caso della Apple, che secondo l’amministrazione Usa avrebbe sottratto al fisco americano qualcosa come 73 miliardi di dollari. E infatti sembra proprio che l’UE abbia preso a modello proprio la decisione degli americani, visto che il presidente Obama sta conducendo una dura lotta all’evasione internazionale ed ai paesi off – shore. Le stime della commissione europea parlano chiaro: circa 1000 miliardi di euro sono annualmente sottratti dai 27 stati membri, e una grande massa di tali imposte sono dovute proprio dalle multinazionali, che grazie a meccanismi legali riescono a spostare quote di utili in paesi considerati paradisi fiscali. In molti casi l’aliquota applicata alle società è addirittura inferiore a quella applicata agli stessi dipendenti lavoratori. La commissione europea ha deciso di muoversi con largo anticipo, e già in un incontro tra Austria e Lussemburgo tenutosi recentemente, si era deciso di affievolire il segreto bancario. Tuttavia il paese lussemburghese ha tentato di procrastinare l’impegno e prendere tempo, prevedendo l’obbligo di maggiore trasparenza solo dal 2015.

Tuttavia la crisi e le difficoltà degli Stati, spingono questi a non rimandare le decisioni in materia di elusione fiscale. Per questo l’Ue ha già deciso alcune norme che prevedono maggiore trasparenza per le banche, e probabilmente tali norme verranno estese anche alle aziende multinazionali.

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