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La Cedolare secca guadagna terreno

La riduzione della deduzione forfettaria Irpef in materia di contratti di locazione a partire dal 2013 probabilmente sposterà le preferenze da parte dei contribuenti verso la cedolare secca. La tassa piatta che sino ad ora si è rivelato un mezzo flop diventa sempre più interessante visto che la base imponibile su cui eventualmente calcolare l’Irpef diventa sempre più estesa.

L’ago della bilancia potrebbe ancora spostarsi visto che il ddl stabilità introduce nuove regole in materia di detrazioni e deduzioni. Tuttavia occorre comunque effettuare bene i calcoli prima di capire se propendere per uno o l’altro regime di tassazione. Infatti la cedolare secca presenta l’indubbio vantaggio di avere delle aliquote di tassazione inferiori alle aliquote irpef (anche le più basse) e di pagare con un’unica imposta tutte le tasse dovute su un contratto di locazione (irpef, irpef regionale, bolli, registro, ecc.), ma ha una base imponibile più grande (infatti non operano detrazioni forfettarie).

Con la riduzione della deduzione fiscale riconosciuta in materia di imponibile irpef (la deduzione passa dal 15 al 5 %) la convenienza per l’opzione cedolare secca appare lampante in alcuni casi. In particolari se il contratto è del tipo “a canone libero” conviene optare per la cedolare secca anche se si hanno redditi molto bassi. Qualora invece si abbiano dei contratti di natura agevolata si ha convenienza nell’optare per la cedolare secca qualora il reddito del contribuente sia superiore a circa 28 mila euro (infatti per i contratti del tipo concordato viene riconosciuta un ulteriore abbattimento delle imposte dovute pari al 30 %).

Tuttavia la cedolare secca comporta anche degli svantaggi, come ad esempio il rinunciare all’adeguamento del canone, anche dell’adeguamento Istat, per tutta la durata del contratto. Inoltre essere assoggettati ad una imposta sostitutiva comporta anche che non è possibile utilizzare eventuali detrazioni o deduzioni irpef, e quindi abbattere le imposte dovute (ad esempio detrazioni del 36 – 50 % per le ristrutturazioni edilizie).

2 commenti su “La Cedolare secca guadagna terreno”

  1. L’articolo presenta in maniera sintetica ed efficare i pro e i contro per il sistema della cedolare secca, anche se negli ultimi mesi i proprietari di immobili, persone fisiche, si stanno sempre più indirizzando verso tale sistema di tassazione dei redditi fondiari. A confermarlo uno studio di Nomisma e della catena di franchising Solo Affitti.

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