Home » News Fiscali » Isole Vergini pronte a dichiarare l’offshore agli Stati Uniti

Isole Vergini pronte a dichiarare l’offshore agli Stati Uniti

Gli Stati Uniti possono disporre, a partire da quest’anno, di un nuovo e funzionale modello fiscale volto a disciplinare il comparto offshore: il funzionamento è piuttosto semplice, visto che sarà compito specifico della Federal Reserve richiedere tutte le informazioni del caso, relative alle banche e alle aziende delle Isole Vergini Britanniche, le quali saranno poi chiamate a rispondere immediatamente con analisi e dati. “Offshore on demand”, questo è il nome del documento in questione, dovrebbe evitare le lunghe attese che ci sono solitamente in queste ipotesi, ma, soprattutto, eliminerà anche il requisito della riservatezza e della privacy. L’intesa tra i due stati è stata raggiunta proprio pochi giorni fa, con le autorità americane del sistema finanziario e gli operatori del piccolo paradiso fiscale a svolgere un ruolo primario in questo senso. Le compagnie estere che saranno interessate da questa novità tributaria potrebbero anche raggiungere il mezzo milione.

 

Nel dettaglio, il coinvolgimento riguarda tutti quegli enti che, da vent’anni a questa parte, hanno deciso di affidarsi alla tassazione agevolata della giurisdizione britannica, luogo prescelto per l’evasione a causa dei pochi controlli sulle transazioni di tipo finanziario. I dubbi sono comunque molto forti e i diretti interessati stanno nutrendo anche alcune preoccupazioni per quel che concerne il punto di vista contabile. Che cosa succederà dunque con Offshore on demand? I volumi d’affari, gli scambi e i flussi di cassa saranno gestiti da uno specifico soggetto, un controllore appositamente istituito dalle autorità che dovrà porre in essere dei controlli piuttosto minuziosi.

 

Anche la Commissione finanziaria delle Isole Vergini svolgerà un ruolo di primo piano. La crisi economica si è fatta sentire anche a queste latitudini, ma sono aumentati i fondi di investimento e i business all’interno della giurisdizione, tanto che la dotazione finanziaria supera addirittura quota 60 miliardi di dollari, una cifra di tutto rilievo che non è destinata a diminuire nel breve termine.