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Il metodo double dip per eludere le tasse

Le multinazionali hi-tech americane in questo momento sono alle prese con l’attenzione mediatica scatenata dalle vicende fiscali che le vedono coinvolte. Google è stata citata dal fisco francese in merito ad una presunta evasione miliardaria. La società con sede a Palo Alto, per i servizi svolti in Europa, fattura sopratutto in Irlanda, paese noto per avere aliquote di tassazione molto agevolate.

Ma il gigante di internet non è la sola società nel mirino per presunte elusioni fiscali. Il New York Times ha infatti nominato Apple, come la società capostipite del double dip ( il sistema che permette di avere due società parallele, in modo tale da trarne vantaggi fiscali). Dopo la società di Cupertino anche altre multinazionali hanno adottato il sistema double dip: Microsoft, Google, Facebook, Cisco. In questo caso Europa ed Usa sono alleati nel capire dove finisce il comportamento lecito, ed inizia invece una strategia per ridurre le imposte. Il senato americano ha infatti preparato un dossier su Microsoft per capire come abbia fatto nel 2011 ad abbattere le imposte di 2,43 miliardi di dollari (il dubbio nasce dal fatto che molti degli utili del gruppo sono stati generati da società irlandesi, con la conseguenza che ogni dipendente irlandese ha prodotti guadagni per 22,5 milioni di dollari nonostante una paga media di 44 mila dollari).

Anche Apple è sotto la lente dei media. La Bbc ha infatti documentato come l’azienda abbia pagato imposte per 713 milioni di dollari su profitti extra Usa pari a 36,8 miliardi di dollari (con un’aliquota irrisoria pari all’1,9 %). Anche Google riesce a pagare abbastanza poco di imposte: su un fatturato di 12,5 miliardi di euro, la società Hi-Tech ha versato appena 8 milioni di euro al fisco irlandese. Al riguardo la risposta di Apple è stata simile a quella di Google, e cioè che le società generano ricchezza ed investimenti dando lavoro a migliaia di cittadini europei. 

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