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Il fisco abbandona le liti con meno chanches di vittoria

Analisi del fisco per stabilire in quali casi è opportuno proseguire le liti fiscali e in quali casi è opportuno abbandonare. In base alle più recenti interpretazioni della giurisprudenza l’amministrazione finanziaria ha indicato un rating riferito ad ogni categoria di ricorso in modo tale da stabilire la sostenibilità o meno. Pertanto vediamo in quali casi l’agenzia delle entrate ha stabilito che non è opportuno proseguire l’attività di contenzioso. Ad esempio nel caso di accertamenti da studi di settore in cui non è stato effettuato un contraddittorio l’amministrazione ritiene che l’ufficio debba fare un passo indietro. Allo stesso modo in merito al disconoscimento di costi black list non indicati opportunamente in Unico per i periodi di imposta 2007 l’agenzia delle entrate ha stabilito che non è il caso di proseguire l’iter giudiziale. Allo stesso modo non occorre proseguire il contenzioso che ha come oggetto il rimborso irap negato ad agenti di commercio, promotori o medici con scarse attività strumentali.

L’abbandono delle cause in essere è stata vista come una direttiva necessaria anche perché occorre perseguire degli obiettivi di vittoria in giudizio. Inoltre la situazione, in alcuni casi, resta comunque confusa, anche alla luce di pronunce giurisdizionali che in alcuni casi non sono in linea con il dettato della cassazione. Sempre la suprema corte di Cassazione resta come l’unico riferimento per poter decidere nei casi di abuso del diritto, visto che la politica non ha introdotto i paletti necessari per poter decidere in materia.

La strategia di abbandono delle liti per i quali l’amministrazione viene giudicata soccombente unita alla mediazione tributaria sta comunque portando buoni frutti. Infatti da una statistica recente nel 2012 su 100 liti intraprese, almeno in 70 casi si è avuta una vittoria dell’amministrazione finanziaria. Resta comunque un problema di base di litigiosità elevata anche se nell’anno precedente ricorsi sono calati del 30 %. Si calcola infatti che 115 mila cause sono state presentate alle commissioni e ci sono ancora 630 mila cause pendenti in Ctp e Ctr.