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Il Consiglio di Stato boccia il regolamento dell’Esecutivo in materia di IMU

 Il Consiglio di Stato boccia le scorciatoie inserite dall’Esecutivo nel regolamento che disciplina le modalità di pagamento dell’Imu da parte di chiesa, sindacati e partiti politici. Parere negativo da parte dell’organo giuridico consultivo sul tema e pertanto l’Imu sarà comunque dovuta da parte degli enti che sino ad ora sono stati esentati per particolari tipi di immobili (in particolare Chiesa e partiti politici). Tuttavia il Consiglio di Stato fa salvi i calcoli inerenti il metodo di determinazione delle porzioni di immobile che sono da tassare o meno.

Il parere fornito, che ricordiamo è obbligatorio ma non vincolante, stabilisce che il regolamento predisposto dall’Esecutivo debba essere quasi completamente riscritto. In particolare non convince la parte in cui si stabilisce una retta simbolica per Alberghi, scuole e sanità, che secondo il Consiglio di Stato rappresentano comunque una entrata erariale mascherata. Secondo l’organo giuridico occorre tenere conto che per attività commerciale occorre considerare un’attività non solo che genera utile, ma dove sono presenti comunque ricavi e costi.

Il regolamento così come è stato predisposto allontanerebbe ancora di più le decisioni italiane a quanto previsto in materia dalla Comunità europea, esponendo l’Italia ad una nuova procedura di infrazione comunitaria (dopo quella sugli aiuti illegali ricevuti avviata dall’UE nel 2010).

Il Consiglio ricorda inoltre che i soggetti presi in esame all’art 4 del regolamento (attività assistenziale, sanitaria, didattica, ricettiva, culturale, ricreativa e sportiva) possono comunque svolgere attività commerciale e quindi porsi in concorrenza con altri servizi assoggettati ad una ben determinata disciplina ai fini Imu. In quest’ambito occorre pertanto fare chiarezza sul significato di retta simbolica che viene previsto dal regolamento riferito a scuole, ospedali ed attività di tipo ricettivo. Pertanto anche gli enti non commerciali possono svolgere attività economica (secondo le definizioni previste dalla comunità europea almeno) e pertanto dovranno pagare l’Imu dovuta senza beneficiare di alcuna esenzione al riguardo.