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Fiera del Levante: a Bari si discute di Fisco ed equità

La Fiera del Levante, uno dei principali eventi fieristici del nostro paese e dell’intero Mediterraneo, si è posta sin dalla sua fondazione (nel 1929) l’obiettivo di internazionalizzare l’economia meridionale: l’edizione di quest’anno avrà, come di consueto, al centro dei propri dibattiti e argomenti, anche molte questioni di carattere fiscale e tributario. In particolare, i convegni andranno a focalizzarsi sull’adempimento di tipo spontaneo, al fine di inquadrare nel migliore dei modi la legalità collegata a tasse e imposte. La Fiera barese ha visto proprio nei giorni scorsi la partecipazione dell’Agenzia delle Entrate, mediante la presenza della sua direzione regionale pugliese, oltre a quella dell’Ordine professionale che raggruppa i dottori commercialisti e gli esperti contabili della città di Bari. Silvio Guarino, direttore regionale dell’amministrazione finanziaria pugliese, ha sottolineato come una corretta legalità fiscale sia sempre associata al rispetto delle regole; altri elementi peculiari, inoltre, sono il giusto comportamento del contribuente e la corretta determinazione dell’imposta da parte dello stesso Fisco.


Questa strategia è stata resa molto chiaramente dallo stand presente alla Fiera, visto che si è voluto a tutti i costi ampliare il messaggio informativo dell’Agenzia per quel che concerne le nuove procedure telematiche e la loro relativa fruizione. Un atteggiamento utile in questo senso è quello prospettato dai commercialisti baresi, i quali hanno pensato a una drastica riduzione della pressione tributaria, ritenuto lo strumento più adatto in questo momento per sconfiggere il fenomeno dell’evasione.

Un altro intervento importante è giunto per voce di Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari: in questo caso, l’idea è quella di eliminare gli sprechi e, al contempo, migliorare l’efficienza dei servizi pubblici che sono finanziati dalle tasse. Infine, merita un cenno il discorso di Claudio Siciliotti, numero uno dei commercialisti italiani:

Le istituzioni, perfino le categorie produttive, devono per prime dare l’esempio, adottando comportamenti etici che possano essere intesi come un’autovalutazione dei propri comportamenti.