Il recupero dell’evasione fiscale ha toccato un nuovo record nel 2015, facendo tornare utili circa 14,9 miliardi di euro. Lo ha comunicato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, presentando i risultati dell’attività dell’Agenzia.
Sono infatti 14,6 i miliardi ricavati nel 2015 grazie all’azione dell’Agenzia, stando alle parole di Orlandi. A questi vanno aggiunti poi 250 milioni provenienti dalle attività di compliance. “E’ la somma più alta mai riportata nelle casse dello Stato” ha evidenziato rivendicando l’ingresso “negli annali” dell’ultimo esercizio. Le ha fatto eco il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan:
Ringrazio i dipendenti dell’Agenzia per i risultati raggiunti nonostante le difficoltà e gli impedimenti avuti nel 2015, un anno particolarmente difficile ma anche di grande successo.
Un risultato, ha spiegato Orlandi, frutto anche della maggior pressione da parte dell’Agenzia delle Entrate: “Chi non ha risposto ad un approccio collaborativo, conoscerà – permettetemi la battuta – il lato oscuro dell’accertamento”, ha dichiarato il direttore parlando in particolare dello “spesometro”, alle cui richieste ha risposto “solo una parte molto limitata”. Con chi non ha collaborato, ha aggiunto, “dovremo cambiare approccio”.
Guardando ai numeri dell’attività dello scorso anno, Orlandi ha spiegato che il Fisco ha effettuato 3.380.000 rimborsi, restituendo oltre 16 miliardi di euro ai cittadini e alle imprese (+3 miliardi sul 2014). Dei 16 miliardi restituiti, ha precisato, circa 3 miliardi sono rimborsi Ires per la deducibilità dell’Irap. In forte riduzione i tempi dei rimborsi.
Per quelli Irpef, ha spiegato Orlandi, “a febbraio sono stati pagati i rimborsi per le dichiarazioni presentate appena cinque mesi prima”. Quanto alla fatturazione elettronica, nei primi 20 mesi dall’introduzione sono state emesse 28 milioni di fatture, con il coinvolgimento di 23 mila amministrazioni e di 600 mila fornitori.