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Cgia di Mestre: calo delle imposte locali negli ultimi dieci anni

L’ultima analisi fiscale della Cgia di Mestre (si tratta, come è noto, dell’associazione che raggruppa gli artigiani e le piccole imprese della città veneta) ha preso in esame l’andamento delle entrate tributarie a livello centrale degli ultimi dieci anni: che cosa è emerso da uno studio relativo a un arco temporale così prolungato? Ebbene, gli introiti in questione hanno subito un calo leggero di 1,5 punti percentuali, mentre quelli che si riferiscono agli enti locali hanno beneficiato di un sostenuto incremento pari al 25,2%. Come ha voluto sottolineare la stessa Cgia, l’aumento fiscale risulta essere molto più contenuto se viene confrontato con il periodo immediatamente precedente, nel quale si era addirittura arrivati a sfiorare livelli del 100%. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario dell’associazione, si tratta di dati che rappresentano una normale conseguenza della stabilizzazione degli importi avanzati come richiesta dagli enti, oltre che dell’abolizione dell’Imposta Comunale sugli Immobili relativa alla prima casa, due fattori che hanno influenzato in larga misura la frenata della crescita.


Entrando in dettagli maggiormente statistici, c’è da dire che si è passati dai 344,29 miliardi di euro del 1999 fino ai 339,24 di un anno fa; i prezzi in questione, tra l’altro, sono costanti e considerati quindi al netto del tasso di inflazione, prendendo anche spunto dai raffronti col prodotto interno lordo. Per quel che riguarda, invece, le imposte di tipo locale, esse sono aumentate, passando dai 74,9 miliardi di euro del 1999 ai 93,88 del 2009

I tributi di questo tipo non rappresentano una percentuale significativa dell’ammontare totale, ma l’incremento mostrato induce all’ottimismo ed è da rispettare nella maniera più assoluta, nonostante un poco brillante biennio 2008-2009, quando il gettito ha fatto registrare un calo dell’11%. Infine, occorre sottolineare come le amministrazioni locali non abbiano provveduto a diminuire le tasse da applicare ai loro cittadini, senza però migliorare contemporaneamente la qualità dei servizi collegati.