In Canada si celebra il Tax Freedom Day

Tre giorni fa è stato festeggiato in Canada il Tax Freedom Day: si tratta di un evento che prevede l’interruzione del lavoro da parte dei cittadini canadesi per quel che riguarda alcuni livelli governativi, in modo da cominciare a guadagnare denaro per loro stessi. Tutto deriva dal fatto che molte di queste persone hanno espresso la loro insoddisfazione nel versare ogni anno circa il 50% dello stipendio per far fronte a tributi locali, federali e provinciali. L’iniziativa è stata ideata da tempo dal Fraser Institute, il quale ha calcolato i dati in questione, mettendo in luce come a fronte di un reddito medio da parte di una famiglia pari a 94.259 dollari, oltre 41mila se ne vanno via in tasse e imposte.

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Da tre giorni esatti, dunque, essi possono guadagnare senza dover rendere conto ai governi coinvolti, anche perché l’ambito fiscale consuma il reddito familiare molto più del cibo, del vestiario e altre cose ancora. Nel 2000, quando il primo ministro canadese era Jean Chretien, il Tax Freedom Day venne organizzato per la data del 25 giugno, in ritardo rispetto a quanto avviene ora, ma si tratta dell’ultimo precedente nella storia della nazione nordamericana.

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Un altro precedente importante è quello del 1961, il primo Tfd della storia e dal quale il Fraser Institute fa partire i propri calcoli tributari. Un esempio emblematico è quello della sanità, visto che i costi aggiuntivi non sono il risultato di un migliore servizio, ma piuttosto dell’aumento della burocrazia e dei maggiori salari che sono destinati al settore pubblico. Inoltre, si può citare il caso del governo dell’Alberta, le cui entrate sono aumentate del 56% in termini reali nel periodo compreso tra il 2001 e il 2011. Insomma, il denaro viene sì sfruttato per potenziare i servizi da mettere a disposizione del cittadino, ma l’insofferenza continua a montare.