In periodi di austerità si tenta di tutto. La Grecia versa in condizioni gravi, il debito pubblico ha raggiunto livelli inaccettabili. Non sono pochi gli economisti che se lo aspettavano, la Grecia non era ancora pronta per entrare nell’Unione Europea, ricorda qualcuno. Nel fine settimana il governo greco ha annunciato di essere pronto a varare una nuova stretta finanziaria per portare nelle casse dello stato altri 2,5 miliardi di euro. Una mossa che, alla luce dell’andamento dei mercati finanziari, sembra necessaria per evitare il tracollo finale dei conti di Atene. Nuovi titoli del debito pubblico? No, stavolta saranno i cittadini a dover pagare: la mossa si basera’ essenzialmente sull’introduzione di nuove tasse sugli immobili, che verranno introdotte per due anni. Il ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos spiega che la Grecia per rispettare i suoi impegni dovra’ coprire un buco di bilancio di circa due miliardi di euro.
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Tassa.li: l’app smartphone per segnalare gli evasori
Evasori fiscali? Adesso basterà un’applicazione per smascherarli. O almeno ci proverà. Che il problema dell’evasione possa essere risolto con un cellulare forse potrebbe sembrare un’utopia, ma non si sa mai e tutto potrebbe essere. Anche perchè chi ci ha lavorato non propriamente il primo sprovveduto: Edoardo Serra, laureato del Politecnico di Torino ha sviluppato una app per iPhone e Android, denominata Tassa.li per segnalare le attività commerciali che non rilasciamo lo scontrino fiscale oppure la fattura. Il funzionamento dell’applicazione è semplice: dopo il nostro acquisto presso un rivenditore furbetto che non ci lascia fattura, su una mappa possiamo registrare il luogo dove è collocato il negozio “evasore”, indicando anche la categoria commerciale nonché l’importo speso. La segnalazione sarà quindi geo-localizzata e anonima: il servizio infatti non permette che siano specificati nè il nome dell’attività commerciale né tantomeno quello nostro.
USA chiede a Svizzera i nomi degli evasori
Le banche della Svizzera potrebbero essere sanzionate per due miliardi e mezzo di dollari se, entro martedi prossimo, non sveleranno i nomi degli evasori che hanno trasferito i propri capitali all’estero per sottrarli alle leggi fiscali. La Svizzera entro martedì deve fornire dati dettagliati sui conti bancari di cittadini americani sospettati di utilizzare banche svizzere per evadere le tasse negli Stati Uniti. L’amministrazione Obama é assolutamente intenzionata a sapere quanti e quali clienti americani hanno depositato in Svizzera tra il 2002 e il 2010 fondi superiori ai 50 mila dollari.
Concordato fiscale e carcere per gli evasori
Altre novità ci attendono nei prossimi giorni e potrebbero essere annunciate dal nostro governo: un concordato fiscale (un intervento teso a proporre un condono, attraverso un concordato inducendo quindi i contribuenti che non dichiarano quanto dovuto al fisco ad uscire allo scoperto quindi stile scudo fiscale che fece rientrare i capitali tenuti illecitamente all’estero) da regolare con l’Agenzia delle entrate la situazione, in modo da regolarizzare la propria situazione fiscale. Ma rispetto allo scudo fiscale c’è un aggiunta: per rendere più importante la misura il governo starebbe pensando di introdurre il carcere per gli evasori, in modo che questi siano spronati (più dal timore delle manette che dal desiderio di venire allo scoperto) a rimettere in regola la propria situazione finanziaria. In relazione alle misure di contrasto all’evasione fiscale, si prevede un recupero di circa 700 milioni di euro nel 2012 per arrivare a 1,6 miliardi nell’anno successivo.
Manovra: troppa incertezza dalla stretta fiscale?
“Troppo il peso dato all’evasione fiscale” é il commento dell’Ue sulla manovra fiscale che dal mese scorso é al centro di studi, discussioni e polemiche. Dall’Unione Europea arrivano per il governo segnali di allarme rispetto alle modifiche annunciate al provvedimento di correzione dei conti, i vertici esprimono preoccupazione nel vedere un eccessivo affidamento alle misure sulla lotta contro l’evasione fiscale. La stretta sugli evasori, in pratica, non garantirebbe la stessa certezza di entrate che forniva il cosiddetto contributo di solidarietà e che non è stato concretizzato, o la misura sulle pensioni (eliminati e che dovrebbero essere compensati dalla lotta all’evasione). Tremonti ha sottolineato che nella manovra non ci sarà alcuna misura di condono o scudo fiscale perché si tratterebbe di interventi “una tantum”.
La manovra finanziaria si abbatte sulle pensioni
Non c’è accordo sulle pensioni tra il Pdl e la Lega nonostante una prima intesa che si era raggiunta durante l’incontro ad Arcore. La manovra anti-crisi, ora punta il mirino sulle pensioni. Finora i lavoratori con 40 anni di versamenti potevano continuare ad andare in pensione senza la necessità di raggiungere un’ età minima. Questo non é stato modificato. Ma dal 2012 serviranno 40 anni di lavoro effettivo, al netto del riscatto della laurea e del servizio militare, mentre prima questi anni potevano essere aggiunti. Una manovra su cui sono stati elevati “Dubbi di costituzionalità” appunto per la norma relativa al servizio di leva per una palese discriminazione di genere e di condizione.
Niente contributo di solidarietà e tassa sull’evasione
Il vertice con la Lega ha sancito importanti modifiche al provvedimento di correzione dei conti. Ad Arcore, Berlusconi e Bossi, durante un incontro durato sette ore, dalla manovra da 45,5 miliardi scompare definitivamente il contributo di solidarietà e anche la tassa sull’evasione. Il contributo di solidarietà, ricordiamo, nella pratica conteneva un aumento della pressione fiscale per i redditi superiori a 90.000 euro (unica categoria che sarà tassata sarà quella dei parlamentari), la seconda (la tassa sugli evasori, cioè la tassa su coloro che non pagano le tasse), invece, era a tutti gli effetti una patrimoniale retroattiva, ovvero l’oggetto a cui si riferisce è il patrimonio su cui non sono state pagate le tasse, in pratica un metodo per usare il patrimonio come strumento di calcolo.
Tassa junk food necessaria, 1 obeso su 2 entro il 2030
Alcuni la chiamano “pandemia globale”, il termine medico adatto é: obesità. Sembra che entro 20 anni il 50% della popolazione sarà obesa. E’ allarme nel mondo medico per i ritmi di crescita della popolazione molto in carne. Secondo uno speciale pubblicato su ‘Lancet’, entro il 2030 quasi una persona su due (lo studio si riferisce nello specifico a USA e Gran Bretagna) soffrirà di questo problema. Il rimedio? Una tassa sul junk food. Un balzello su tutto quello che è malsano e che fa lievitare taglie e bilancia. Sono necessarie azioni più dure, compresa la tassazione del ‘junk food’, da parte di tutti i governi per contrastare questa situazione che colpisce sempre più persone.
Vertice di Arcore: ferma l’Iva, intesa su pensioni niente contributo e accorpamento comuni
Dopo sette ore di riunione i vertici di Pdl e Lega Nord lasciano Villa San Martino di Arcore senza lasciare dichiarazioni ma evidentemente soddisfatti del proprio lavoro. Tanto sono stati i temi trattati, anche se il focus era su pensioni e iva come si poteva immaginare.
“Molto bene” dice Tremonti, ed effettivamente una buona notizia è emersa: nessuna modifica all’Iva, almeno per il momento. Tolto il contributo di solidarietà e sostituito con provvedimenti sulle pensioni, abolizione delle province per via costituzionale confermata. E proprio questo è il punto più critico della giornata, visto che Sindaci e Cittadini si sono movimentati in massa (chi parla di centinaia di persone, chi di migliaia, ancora non si capisce) per protestare davanti a Montecitorio contro l’accorpamento dei piccoli comuni.
Tassa di soggiorno in arrivo a Venezia
Venezia é una città già piuttosto cara. Chi si è recato per un week end o per una vacanza più lunga avrà potuto notare come il costo di una semplice margherita in alcuni ristoranti sia pari quasi a 10 volte quello in un normale paesino di provincia. A partire da oggi però sembra che Venezia sarà un pò più cara: si dovrà infatti pagare la tassa di soggiorno se si pernotta nella città lagunare. Gli alberghi della splendida città non sono certamente low cost, ma questo ulteriore balzello potrebbe portare i vacanzieri a decidere di dormire nelle aree limitrofe.
Maxievasione, la fabbrica in nero
Ma la Mastrotto Group é un’azienda che produce l’un per cento della produzione mondiale di pelle e dove le Fiamme Gialle hanno scoperto ben 800 dipendenti irregolari. Ma anche tutti gli altri numeri sono sconvolgenti: 106 milioni di euro evasi, 1,3 miliardi di redditi occultati, un milione e mezzo di versamenti Irpef di contributi Inps non pagati perchè appunto i lavoratori erano in nero, tonnellate di pellame vendute in nero, per un valore intorno ai 10 milioni, per un totale di Iva evasa per due milioni. Un’azienda che é finita nel mirino delle fiamme gialle e che dovrà pagare per questa irregolarità. Irregolarità che per alcuni sono quasi “naturali” o “necessarie”, per sopravvivere in un Paese dove la tassazione raggiunge livelli altissimi rispetto agli altri Paesi, quasi il 50%, un vero e proprio salasso.
La Francia tassa fumo, alcol e bibite
Uno stato che inizia a pensare sempre più approfonditamente alla salute dei propri cittadini é quello che forse tutti spererebbero. La notizia giunge da uno dei Paesi dell’Unione Europea, la nostra confinante Francia. La nazione ha deciso di puntare su tasse anti-crisi ‘benefiche’ per la salute, che oltre a dare respiro alle casse dello Stato, rendano meno appetibili anche delle pratiche che sono, in molti casi, poco salutari. Tra le misure per la riduzione del deficit di bilancio, infatti, il primo ministro François Fillon ha deciso di optare per un aumento del prezzo del tabacco del 6% entro l’anno e una tassa su alcol e bibite.
I ricchi in Italia pagano già molte tasse
In America alcuni plurimilionari hanno espresso la volontà di pagare più tasse in virtù di servizi sociali migliori e per affrontare al meglio la crisi economica del sistema. Gli ultimi a dire che sarebbero disposti a pagare più tasse, sono stati i super ricchi della borsa di Parigi, che dalle pagine del Nouvel Observateur hanno chiesto a Sarkozy di pagare “un contributo eccezionale” per dare una mano al paese. Tra i firmatari compaiono i numeri uno di L’Oreal, Total, Société Générale, Danone, Air France e altri supermanager.
Soppressione INPS, Inail, provincie
Comuni e Province sono gli enti che per primi si confrontano con i cittadini, ne ascoltano le esigenze e cercano, sulla base della precisa realtà in cui vivono, di dare loro risposte. Gli enti locali conoscono la vita di quel territorio e probabilmente sono i più idonei a comprenderne le necessità. D’altra parte l’eccessiva spesa, le “poltrone inutili”, come vengono spesso definite da chi preferirebbe una minore spesa senza un’abolizione totale degli enti locali. Provincia, Prefettura ma anche Inps, Inail, Ufficio scolastico provinciale, Motorizzazione civile e Camera di Commercio sono gli enti probabilmente destinati a soppressione dopo il decreto legge numero 138 del 13 agosto 2011 emanato dal governo e contenente la norma che abolisce gli enti con meno di 300mila abitanti e i comuni d’Italia con popolazione al di sotto dei mille abitanti.