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Accise e alcolici, l’impegno della Moldavia sui liquori italiani

La Moldavia è una nazione dell’est europeo di cui non si sente parlare molto spesso, ma con cui il nostro governo sta instaurando rapporti sempre più stretti: il motivo è presto detto, la nazione deve impegnarsi a tagliare in maniera decisa le accise sugli alcolici, ritenute fin troppo elevate nello stato attuale. È per questo che Catia Polidori, sottosegretario al Commercio Estero, si è recata nella capitale Chisinau e l’inaugurazione in questa città di una nuova sede di Confindustria è stata l’occasione propizia per approfondire l’argomento. Il presidente Marian Lupu e il ministro delle Finanze, Venceslav Negruta, hanno sottolineato la loro intenzione di voler approfondire questa operazione tributaria; un’apposita legge finanziaria è attualmente in discussione e si sta paventando l’ipotesi di applicare un aumento di imposta piuttosto sostanzioso anche ai liquori del nostro paese, più precisamente i vermut.

L’incremento dovrebbe essere di ben quattro euro al litro, rialzo che è previsto per ogni altro alcolico che andrà a circolare nell’ex repubblica sovietica. Un provvedimento simile avrebbe delle ripercussioni facilmente intuibili, visto che il mercato dei vermut in Moldavia vivrebbe dei momenti a dir poco difficili. L’unico produttore attivo in questa zona è Martini, ma sembra che lo stallo della legge possa favorire delle opportune correzioni. L’Italia ha tutto l’interesse a seguire con costanza la vicenda, dato che si tratta del primo esportatore su questo mercato per quel che concerne il settore dei vini, una leadership che può essere allargata a molti altri paesi limitrofi.

Intanto Confindustria Moldavia prende forma, una rappresentanza importante per l’internazionalizzazione delle nostre imprese: la scommessa su Chisinau è appena cominciata, non bisogna dimenticare la recente apertura dell’ambasciata, con dei rapporti che stanno diventando sempre più stretti. I piccoli passi vanno fatti con cautela, soprattutto se si tratta di argomenti fiscali così delicati come quello appena descritto, in un momento in cui le accise in generale sono davvero troppo alte.