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La manovra è legge, le polemiche

La legge di bilancio passa con 314 voti a favore, 280 contrari e due astenuti. Il presidente Napolitano la promulga. La prima misura a scattare sarà la reintroduzione dei ticket sanitari, che ricordiamo ammonteranno a 25 euro sui ricorsi impropri al Pronto Soccorso (i cosiddetti codici bianchi, ovvero quelle assistenze pronto soccorso per le quali sarebbe stato sufficiente ricorrere al medico di famiglia) e dieci sulle visite specialistiche. Un contributo che fa gridare allo scandalo tutta l’opposizione, che non si smentisce e continua a chiedere le dimissioni del governo. Il Partito democratico propone di depennare dalla manovra questa legge sul pronto soccorso, sostituendo il gettito previsto con dei tagli al costo della politica.

Tuttavia occorre ricordare che vigerà l’esenzione ai ticket per le fasce deboli, tra cui gli invalidi e i malati cronici e le categorie esenti per età e reddito (bambini e anziani con redditi familiari sotto i 36.150 euro annuo). Saranno esentati da ogni pagamento anche i disoccupati, pensionati sociali e pensionati al minimo e i loro familiari a carico, con basso reddito (8.260 euro, aumentato in base al numero dei familiari). L’esenzione sarà ovviamente estesa a tutti i malati cronici, i cittadini affetti da malattie rare e gli invalidi civili, di guerra, per lavoro e per servizio.

Mi si attribuisce un silenzio inspiegabile – sottolinea il premier Berlusconi – , è invece molto chiaro: se io dicessi quello che penso davvero, andrei contro gli interessi del Paese in questo momento di attacchi internazionali. Il mio senso di responsabilità mi ha quindi impedito di dichiarare quello che penso. Dopo l’approvazione della manovra l’Italia è più forte. Anche se le incognite della crisi economica restano e bisogna superare delle criticità che impediscono la crescita dell’economia, nei prossimi due anni realizzeremo le riforme necessarie, per cui auspico un clima bipartisan.

E’ una manovra classista – risponde invece Bersani – diciamo subito che siamo radicalmente contro. Serve una ripartenza, nuove persone, idee, un confronto, una nuova piattaforma, energie nuove. Per noi questo si chiama elezioni. L’abbiamo fatto per l’Italia aggredita dai mercati, per non aggiungere due settimane di confusione a una situazione già confusa, sapendo che la confusione si scarica sui più deboli. Nei confronti del governo la nostra responsabilità si ferma qui. Noi adesso la nostra responsabilità ce la prendiamo nei confronti degli italiani.