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Tredicesima più ricca per i pensionati

Per circa un milione di pensionati è in arrivo una tredicesima più ricca e a dicembre riceveranno 155 euro in più e ne hanno diritto i titolari di una rendita il cui importo annuo non superi la soglia minima.  A ricordarlo è lo stesso Istituto Nazionale di Previdenza sociale.

Il bonus, previsto dall’articolo (articolo 70 della legge n. 388/2000), si riceverà se si risponde alle seguenti condizioni:

  • Il pensionato non deve godere di redditi assoggettabili all’Irpef per un importo superiore a una volta e mezza il minimo (pari a 9.379,50 euro);
  •  il reddito della coppia (interessato più coniuge) non deve superare tre volte il minimo (18.759,00 euro per l’anno 2012);.

Vale a dire che se l’importo complessivo della pensione (o pensioni) è maggiore di euro 6.407,94 nulla spetta al pensionato, mentre se l’importo complessivo è minore o uguale a euro 6.253, il pensionato ha titolo, all’intero importo aggiuntivo. Infine se l’importo della pensione è compreso tra 6.253,94 e 6.407,94 euro al pensionato spetta la differenza tra 6.407,94 e l’importo della pensione.

L’Inps ricorda che l’assegno non costituisce reddito, né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali

Tempi invece più duri per i lavoratori: secondo i calcoli un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di circa 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro, un impiegato perderà 24 euro, mentre un capo ufficio con un reddito di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro.

Il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, ha dichiarato infatti che «se nei primi 9 mesi di quest’anno il costo della vita è cresciuto del 3,1 per cento, l’indice di rivalutazione contrattuale Istat è salito solo dell’1,4 per cento. Pertanto, il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti è diminuito».

Intanto però l’Adusbef ha fatto il calcolo su quello che verranno ad incidere le spese previste tra fine 2012 e inizio 2013 e che eroderanno le tredicesime, di pensionati e lavoratori ancora in attività, almeno del 90 per cento. A pesare saranno infatti l’ultima rata dell’Imu, oltre a tasse, mutui, rate e bolli mentre solo 3,2 miliardi di euro dei 34,5 complessivi previsti per la tredicesima potrà rimanere sul conto.

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