 Quanto ci costano gli investimenti nel 2012? In un momento di timida ripresa come è quello che stiamo attraversando ora è lecito pensare di investire, finalmente, i risparmi che si spera non diventeranno necessari nei prossimi anni per le famiglie Italiane. Con il clima positivo che si sta instaurando a Piazza Affari ha inizio lo stock picking ma bisogna pensare fin da subito quanto ci costa guadagnare in azioni Italiane.
Quanto ci costano gli investimenti nel 2012? In un momento di timida ripresa come è quello che stiamo attraversando ora è lecito pensare di investire, finalmente, i risparmi che si spera non diventeranno necessari nei prossimi anni per le famiglie Italiane. Con il clima positivo che si sta instaurando a Piazza Affari ha inizio lo stock picking ma bisogna pensare fin da subito quanto ci costa guadagnare in azioni Italiane.
Dopo l’ondata di tasse proposte dal Governo Monti è lecito fare un attimo i conti prima di buttarsi sul mercato credendo che sia facile guadagnare e grazie alle informazioni di seguito potremo capire quale sarà il guadagno reale di un qualsiasi investimento. Innanzitutto gli investimenti andati a buon fine (quindi finiti con una situazione positiva, di profitto) generano capital gain. Di seguito la descrizione del Capital Gain direttamente da Wikipedia:
Il capital gain può essere identificato come la differenza tra prezzo di emissione e prezzo di rimborso, ovvero una plusvalenza costituita dalla differenza tra il prezzo percepito all’atto della cessione della partecipazione e il costo d’acquisto al lordo degli oneri accessori, ad esclusione degli eventuali interessi passivi, o il valore rideterminato in caso di rivalutazione delle partecipazioni stesse ai sensi dell’art. 5 della Legge n. 448/2001, dell’art. 2 del D.L. n. 282/2002 e successive modificazioni.
Affinché si realizzi capital gain, le menzionate cessioni devono avvenire a titolo oneroso (compravendita, conferimento in società, datio in solutum, costituzione o cessione di diritto d’usufrutto); ne consegue che, ad esempio, donazione e successione, non costituendo cessioni a titolo oneroso, non danno origine a capital gain.
Il capital gain è soggetto ad una specifica tassazione, rivista con il decreto legge n. 138 del 13 Agosto 2011 con decorrenza al 1° gennaio 2012; nello specifico guadagni generati sui titoli di Stato della comunità Europea ed equiparati saranno soggetti ad una ritenuta del 12.5%. Per quanto riguarda invece Obbligazioni emesse dalle società quotate, derivati, ETF ed azioni la tassa è del 20% sul guadagno.
Ricordiamo inoltre che le operazioni finanziarie che generano una perdita nel portafoglio vanno a costituire le “minusvalenze”; fintanto che queste minusvalenze non sono compensate da capital gain allora non vi sarà alcuna tassazione sui guadagni, fino alla scadenza delle minusvalenze stesse.
 
					 
			






