San Marino prova a costruire il suo nuovo sistema fiscale

Il futuro di San Marino è nelle mani del proprio sistema tributario, uno dei più discussi a livello internazionale: la fiscalità agevolata della Repubblica del Titano vive però uno dei momenti più difficili da molto tempo a questa parte. Questa certezza deriva soprattutto dagli impegni e dai temi che sono stati trattati negli ultimi convegni. Ad esempio, il meeting più recente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio ha permesso di ragionare sui principali elementi di criticità. Tra questi ultimi possiamo sicuramente annoverare i pessimi rapporti con il nostro paese, provocati in larga misura dallo scudo fiscale e dal mancato coordinamento tra la Banca d’Italia e la Banca Centrale di San Marino. Inoltre, la reputazione della piccola repubblica va sicuramente migliorata.

Tasse: più equità con una riforma profonda ed incisiva

Le inefficienze del nostro sistema fiscale creano disuguaglianze e penalizzano quelle categorie sulle quali il prelievo è alla fonte, ovverosia i pensionati ed i lavoratori dipendenti. Per questo, secondo quanto messo in evidenza dal leader della CISL Raffaele Bonanni nella sua relazione al congresso del Sindacato, è necessaria una profonda e incisiva riforma del nostro sistema fiscale senza sostanzialmente continuare con interventi “tampone” parziali e/o occasionali. Il leader della CISL, di conseguenza, ritiene che l’azione di lotta e di contrasto all’evasione fiscale possa affermarsi solamente se c’è una diffusione e l’affermazione di una cultura della legalità a livello fiscale, ed in tal senso Bonanni ritiene giusto che così come il lavoro dipendente paga le tasse alla luce del sole, allo stesso modo per quello autonomo è necessario che venga reintrodotto l’obbligo della tracciabilità dei pagamenti. La perdita di potere d’acquisto per i salari e le pensioni è infatti oramai una vera e propria emergenza nazionale, al punto che l’OCSE in un recente rapporto ci ha relegato al 23-esimo posto su trenta Paesi monitorati.

Evasione fiscale: Cisl propone patto con le imprese

Sono circa 125,8 i miliardi di euro delle imposte sottratte all’erario nel 2008 in Italia. Effettuando alcuni calcoli quindi, l’imponibile evaso in Italia nel 2008 sarebbe pari a circa 331 miliardi di euro l’anno. Centinaia di miliardi non fatturati quindi. I risultati della stima sono stati resi noti ieri da Krls Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani – elaborando dati ministeriali, dell’Istat, della Banca d`Italia e dello Sportello del Contribuente. Rilevazione presentata ieri a Roma allapertura del convegno “Evasione fiscale: studio ed analisi del fenomeno in Italia“. Tra le grandi imprese, una su tre chiude il bilancio in perdita e non paga le tasse. Crisi? Non solo.

Nella guerra alla crisi economica c’è quindi un nuovo rivale: l’evasore fiscale. Il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni propone ai commercianti riuniti dalla Confcommercio a Cernobbio un patto contro l’evasione fiscale. Il segretario riporta alla luce l’importanza di una profonda riforma del sistema fiscale, in particolare di quegli studi di settore (cioè i redditi presunti delle varie categorie produttive su cui si pagano le tasse anche se quei fatturati non vengono raggiunti) che spinge non pochi commercianti all’evasione.