Scudo fiscale: rimpatrio giuridico se l’emersione è complicata

Se, a causa di cause oggettive non dipendenti dalla volonta del contribuente, non è possibile avvalersi per lo scudo fiscale del rimpatrio fisico entro la data del prossimo 31 dicembre 2010, allora può scattare come soluzione “salvagente“, comunque entro la scadenza sopra indicata, quella del rimpatrio giuridico. Questo è quanto ha precisato l’Agenzia delle Entrate con una risoluzione, la numero 122/E, emanata in data odierna, lunedì 29 novembre 2010, in merito all’adesione allo scudo fiscale per operazioni di emersione che, come sopra accennato, risultano essere complicate per le attività detenute all’estero. Tutto ciò, in ogni caso, ha piena validità non solo se si rispetta la scadenza del 31 dicembre 2010, ma anche se il rimpatrio giuridico viene gestito dalla stessa fiduciaria alla quale è stata presentata originariamente la dichiarazione di emersione. In questo caso il rimpatrio fisico con quello giuridico vengono equiparati se, ad esempio, ci sono difficoltà nel liquidare e/o nel disinvestire le attività, oppure se ci sono dei contenziosi in corso con i gestori esteri.

Evasione fiscale: Liguria, aumenta l’adempimento spontaneo

L’anno 2009 anche nella Regione Liguria si è chiuso con il boom di incassi derivanti dall’attività di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscale; la crescita rispetto all’anno precedente è stata infatti pari al 43% per effetto di controlli più mirati ed efficienti, analisi più affinate e nuove soluzioni per il contrasto dei fenomeni evasivi che nello stesso tempo hanno fatto crescere da parte dei contribuenti, in virtù delle richieste di riscossione di maggiori imposte da parte del Fisco, il ricorso all’adempimento su base spontanea. Nel dettaglio, lo scorso anno sono stati incassati oltre 300 milioni di euro a fronte dei 212 milioni di euro del 2008, di cui ben 178 milioni di euro provenienti dalle attività di controllo conclusesi con versamenti diretti da parte dei contribuenti; tali somme, rispetto al 2008, sono cresciute del 93% rispetto ai 92 milioni di euro dell’anno precedente a conferma dell’aumento del ricorso all’adempimento spontaneo.

Evasione fiscale: Friuli Venezia Giulia, record incassi 2009

Lo scorso anno, nella Regione Friuli Venezia Giulia, in materia di lotta e di contrasto all’evasione fiscale sono state recuperate somme superiori al record raggiunto sul territorio nell’anno 2008. A darne notizia il mese scorso è stata la Direzione Entrate della Regione Friuli Venezia Giulia, precisando che le somme recuperate, con un rialzo pari a ben il 24% rispetto al 2008, si sono attestate a 173 milioni di euro che portano, per il biennio 2008-2009, le somme da evasione recuperate ad oltre 310 milioni di euro. I risultati raggiunti nella Regione Friuli Venezia Giulia lo scorso anno, in accordo con quanto messo in risalto da Paola Muratori, direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate, sono stati frutto sia del processo di riorganizzazione territoriale dell’Amministrazione finanziaria, conclusosi nel febbraio scorso con l’attivazione della Direzione Provinciale di Udine, sia con l’adozione di nuove misure e di metodologie di intervento nel contrasto ai fenomeni evasivi che tengono sempre di più conto della realtà economica e territoriale.

Lotta evasione fiscale: record di incassi nel 2009

Dopo aver segnato il primato nel 2008, nel 2009 il Fisco ha nuovamente battuto in materia di lotta all’evasione fiscale il record di incassi con 9,1 miliardi di euro, che corrispondono ad un incremento del 32%. A darne notizia è l’Agenzia delle Entrate nel sottolineare come di conseguenza nel biennio 2008-2009 siano stati recuperati dall’attività di lotta all’evasione ben 16 miliardi di euro. Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha sottolineato come i risultati raggiunti siano il frutto della professionalità dei 36 dipendenti dell’Amministrazione finanziaria, il cui impegno e la cui dedizione non può essere di certo intaccata o messa in ombra da quelle poche mele marce che, purtroppo, in una grande organizzazione possono esserci.

L’Agenzia delle Entrate rivede le regole di ipoteche e sequestri

Il Fisco ha provveduto a rendere più incisive le recenti modifiche normative che sono intervenute in merito alle misure cautelari da adottare al fine di garantire la riscossione delle imposte evase: tali misure, in effetti, possono essere adottate non solo in relazione alle principali sanzioni, ma anche sui tributi. Tra l’altro, il ricorso a questi strumenti rimane valido perfino quando il contribuente vita la lite con l’amministrazione finanziaria, definendo il rapporto tributario “in pac”. Secondo la stessa Agenzia delle Entrate, come è stato precisato in un’apposita nota, le misure cautelari vengono poste in essere sia quando il contribuente può ancora aderire ai contenuti di un verbale o di un invito, sia in un momento successivo all’adesione. In sostanza, sono questi i punti salienti della risoluzione 4/E, la quale ha illustrato alcuni chiarimenti volti a contrastare i fenomeni di evasione da riscossione. Anzitutto, è stato spiegato che le Entrate possono chiedere l’iscrizione dell’ipoteca sui beni del soggetto debitore e l’autorizzazione al sequestro conservativo, anche a tutela dei crediti relativi ai tributi.