Contributi volontari: scadenza 31 marzo 2010

C’è ancora poco, pochissimo tempo per mettersi perfettamente in regola con il versamento dei contributi volontari per quel che riguarda il periodo che va da ottobre a dicembre 2009, ovverosia relativo al quarto trimestre dello scorso anno; il pagamento, in accordo con quanto rende noto e ricorda l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), deve essere infatti effettuato entro e non oltre la data tassativa del 31 marzo 2010. In merito a questa importanza scadenza l’Istituto porta all’attenzione il fatto che il saldo in ritardo, anche di un solo giorno rispetto alla scadenza, fa scattare la nullità del versamento stesso unitamente alla perdita del trimestre ai fini pensionistici che, quindi, non potrà più essere recuperato. In questi casi, l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale provvederà ai diretti interessati a restituire le somme pagate in ritardo senza alcuna aggiunta di interessi. Ma occorre allo stesso modo fare attenzione non solo alla scadenza di mercoledì prossimo, 31 marzo 2010, ma anche all’importo versato.

Contributi previdenziali Inps: buoni dati lotta evasione

Non solo l’Agenzia delle Entrate, ma anche l’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, sta facendo registrare un buon trend di incassi, in crescita, dalle azioni di lotta e di contrasto all’evasione, in questo caso di quella contributiva. Dopo i risultati conseguiti nel 2009, infatti, anche in questi primi mesi del nuovo anno gli incassi dell’Inps da evasione stanno facendo registrare un andamento migliore del previsto; nel dettaglio, dopo il +65% di incassi conseguito nel 2009 rispetto all’anno precedente, nel primo bimestre del 2010 l’Inps ha incassato ben 865 milioni di euro con un aumento del 26,3% rispetto al periodo gennaio – febbraio 2009 quando invece gli incassi da contrasto all’evasione contributiva si erano attestati a quota 685 milioni di euro.

Fisco e pensioni: quelle d’oro alzano la media

Da parecchio tempo, e comunque da quando è scoppiata la crisi in Italia e nel mondo, i Sindacati chiedono nel nostro Paese più attenzione non solo per i lavoratori a reddito fisso, ma anche per i pensionati. La perdita del potere d’acquisto ha pesato e sta continuando a pesare come un macigno sui bilanci delle famiglie che vivono di reddito fisso, in molti casi l’unico che entra in famiglia; così come i pensionati oramai sentono molto spesso non la crisi della terza o della quarta settimana, ma quella della seconda. I pensionati nel nostro Paese, tra l’altro, in materia di pensione incassata non sono di certo dei privilegiati, ragion per cui un alleggerimento della tassazione darebbe respiro a centinaia di migliaia di persone anziane, spesso sole ed abbandonate a se stesse.

Enpals: previdenza per attrici, calciatori e non solo

Attori, dj, cantanti, registi, musicisti, gruppi di vario genere, sportivi professionisti? Dovete iscrivervi all’Enpals, il vostro ente previdenziale. Si tratta dell’Ente Nazionale di previdenza ed assistenza per i lavoratori dello spettacolo che gestisce l’assicurazione per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti in favore di questi soggetti, in sostituzione di quella generale gestita dall’Inps. Se per gli altri lavoratori esiste L’INPS, per quelli dello spettacolo fa le sue veci l’Enpals, attraverso le sue strutture sparse sul territorio italiano. Devono iscriversi obbligatoriamente i lavoratori dipendenti, ma anche i lavoratori autonomi.

Artisti cosa dovete fare? Innanzitutto é da chiarire che non siete voi a dovervi iscrivere all’ENPALS: il vostro primo datore di lavoro, nel versare i contributi che vi deve, comunicherà all’ente il vostro numero di collocamento e vi verrà assegnato un codice. Voi potrete riconoscere questo codice recandovi presso una sede dell’ENPALS in qualsiasi parte d’Italia.

Inps in perfetta forma: abbiamo risorse necessarie per affrontare crisi

Se qualcuno pensava che l’Inps fosse fallimentare, deve ricredersi. Parola del presidente Antonio Mastrapasqua che sottolinea come, malgrado i contraccolpi della recessione mondiale sull’economia del nostro Paese, le pensioni degli italiani siano al sicuro. La crisi non spaventa quindi l’Inps che dispone delle risorse necessarie per affrontare la depressione economica. Nel 2008 l’Istituto di previdenza ha erogato 1,4 milioni di assegni di disoccupazione e sovvenzionato 700mila lavoratori in cassa integrazione.

Ma come é possibile che la crisi non colpisca proprio l’Ente che si fa carico delle difficoltà degli italiani? Il presidente dell’ente non ha dubbi e attribuisce il merito anche della lotta con cui lo Stato sta contrastando gli evasori: