Tassa rendite finanziarie armonizzata al 20%

A meno di clamorosi dietrofront dell’ultima ora, sta per scattare in Italia una vera e propria rivoluzione in materia di tassazione degli investimenti. Attualmente, lo ricordiamo, si paga il 12,5% di tasse sui guadagni di Borsa, ma anche sui titoli di Stato, mentre sui prodotti del risparmio postale, ad esempio i libretti, ma anche sui conti correnti e sui conti di deposito, la tassazione è al 27%. Ebbene, in linea con quanto reso noto nella giornata di ieri in Parlamento da Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia e delle Finanze, si intende armonizzare tale tassazione sui livelli europei e su un’unica aliquota, al 20%. Non saranno comunque toccati i titoli di Stato, ovviamente per non renderli meno appetibili in una fase di grande volatilità; di contro, e di conseguenza, dovrebbero invece essere tassati di più, con una tassazione aggiuntiva del 7,5%, i guadagni di Borsa, ma anche i rendimenti su prodotti a basso rischio come i pronti contro termine.

Imposte bollo deposito titoli: mani nelle tasche degli italiani

Con l’inasprimento dell’imposta di bollo sul deposito titoli, varato con la manovra triennale di correzione dei conti pubblici, lo Stato non solo mette le mani, ma anche i piedi nelle tasche degli italiani. E’ questa la presa dura di posizione dell’Adubef e della Federconsumatori, per conto dei rispettivi presidenti, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti, riguardo ad una misura che praticamente va ad azzerare i guadagni che da un deposito titoli possono ottenere quei piccoli risparmiatori che hanno piccoli patrimoni in Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), e/o Certificati di Credito del Tesoro (Cct), quelli entro i 10 mila euro per intenderci. Secondo le due Associazioni dei Consumatori l’aumento spropositato dell’imposta di bollo sul deposito titoli tende la mano, avvantaggia tanto per capirci, il settore del risparmio gestito, con i Fondi comuni di investimento, e quindi le banche, e quello dei conti deposito.

Fisco e burocrazia tengono lontani i capitali stranieri

Pressione fiscale record, burocrazia, regole, fanno scappare a gambe levate gli investitori. D’altro canto le aziende italiane sono spinte a spostare all’estero gli impianti alla ricerca di opportunità migliori. Sono i pensieri di Confindustria che lancerà dal Forum di Parma l’analisi della situazione italiana dell’Istituto Bruno Leoni.

C’è un urgente bisogno di interventi efficaci ed anche impopolari, é una pessima performance complessiva – sottolinea la ricerca -, un problema strutturale peculiare. Le nostre imprese, in una scala da zero a cento, godono di una libertà pari a 35, ben sotto la media europea (57) e a distanza siderale dal Paese più libero, l’Irlanda (74).

Myair vìola obblighi pagamento tasse: sospesi voli

Avete prenotato una splendida vacanza e per risparmiare avete scelto la compagnia low cost Myair? Potreste trovare delle difficoltà, l’aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) ha provveduto questa mattina alla sospensione di tutti i voli della compagnia aerea Myair. Il provvedimento é stato deciso su segnalazione dell’aeroporto e la Sacbo, società che gestisce lo scalo bergamasco che ha provveduto alla sospensione, poichè sono stati violati gli obblighi di pagamento di tasse, diritti e tariffe.

Avevate prenotato i voli per Palermo delle 12.55 e per Reggio Calabria delle 16.55? Sono stati cancellati e i passeggeri saranno eventualmente indirizzati in altri scali o ad altre compagnie. La situazione non é esplosa oggi ma arriva tra l’altro dopo una serie di ritardi e cancellazioni dei giorni scorsi che avevano creato non pochi disagi: ricordiamo la vicenda di 172 passeggeri marocchini che sono stati lasciati a terra nei giorni scorsi per poi essere imbarcati su un altro volo.