Nuovo messaggio dell’Inps sui congedi di maternità e paternità

A novembre i giudici della Consulta si erano espressi in favore della illegittimità del secondo comma dell’articolo 64 del Decreto legislativo 151 del 2001: si tratta, nello specifico, del testo unico che disciplina le disposizioni di legge in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità. In particolare, si è fatto riferimento alla parte in cui era prevista una indennità per un periodo di tre mesi anziché di cinque, in relazione a quelle lavoratrici che sono iscritte alla cosiddetta gestione separata. Ebbene, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha preso spunto proprio da tale pronuncia per l’oggetto del suo messaggio numero 1.785, reso pubblico nel corso della giornata di ieri.

Fondo indennità Enasarco, la scadenza del 31 marzo

Mancano ancora dieci giorni alla scadenza relativa alla contribuzione Firr dell’Enasarco: l’acronimo in questione, come è noto, sta a indicare l’Ente Nazionale di Assistenza per gli Agenti e Rappresentanti di Commercio, mentre l’adempimento previsto entro il prossimo 31 marzo si riferisce alle aziende di tipo commerciale, industriale e artigianale, le quali devono far fronte ai contributi dovuti per il Fondo Indennità Risoluzione Rapporto (il Firr per l’appunto). In aggiunta, bisogna ricordare che questa stessa contribuzione fa riferimento a un calcolo specifico, vale a dire quello che viene effettuato sulle provvigioni dell’anno precedente. Ma che cos’è esattamente questo fondo?

Licenziamento ingiusto: tassazione separata per l’indennità

La fine di un rapporto di lavoro dipendente è un’eventualità piuttosto triste, ma comunque frequente e possibile: ecco perché la Corte di Cassazione ha voluto spiegare alcuni chiarimenti in merito alla ritenuta d’acconto e alla tassazione separata che devono essere applicate alle somme ottenute dal lavoratore per il risarcimento di un licenziamento non legittimo. La sentenza in questione è la numero 26385 e risale ormai allo scorso 30 dicembre. In pratica, la pronuncia della Suprema Corte si è resa necessaria dopo che un dirigente industriale ha richiesto il rimborso del denaro versato a titolo Irpef (la tassazione separata appunto), visto che era stato licenziato senza alcun preavviso; il primo grado ha visto trionfare proprio il contribuente appena citato, il quale si è così visto risarcire l’indennità e sulla stessa linea di pensiero si è accostata anche la Commissione Tributaria Regionale del Friuli Venezia Giulia.