Riforma del catasto proposta dal Governo Monti

Dopo la reintroduzione dell’ICI sulla prima casa, la tanto discussa tassa sugli immobili, che dal prossimo anno si chiamerà IMU, il governo sta studiando una vera e propria riforma del catasto che dovrebbe collegare i valori fiscali degli immobili a quelli di mercato.

L’obiettivo ambizioso che l’esecutivo si pone è quello di rendere la nuova imposta “equa”, o se non altro il meno doloroso possibile per i contribuenti, soprattutto per coloro i quali possiedono un immobile non “di pregio” e magari anche in periferia.

Monti ha già promesso che l’operazione non sarà un’altra stangata per gli italiani, ma che la tassazione degli immobili rappresenti una voce importante per il pareggio di bilancio è fin troppo evidente, anche perché in Italia sono circa 33 milioni gli immobili destinati ad abitazione principale.

Che cosa comporta il federalismo fiscale?

La riproposizione dell’Ici come Imposta Municipale Unica ha fatto tornare d’attualità la discussione sul federalismo fiscale: ma in quanti sanno di cosa si tratta esattamente? Una buona rinfrescata è sempre molto utile in questo senso. Anzitutto, questa riforma può essere definita come un vero e proprio sistema di tipo economico e politico, con un rapporto di proporzionalità diretta tra le tasse che devono essere riscosse a livello territoriale (vale a dire quelle di competenza dei classici enti locali, i comuni, le regioni e le province) e quelle che sono sfruttate realmente, un modo per coordinare le varie amministrazioni ed evitare qualsiasi tipo di spreco.

La Lega lancia la battaglia anti-Imu

La Lega Nord alza un coro di polemiche verso quella che é stata definita dallo stesso Monti come la manovra che salverà l’Italia dal tracollo: il “Parlamento della Padania”, come viene definito dal coordinatore delle segreterie della Lega Roberto Calderoli, valuterà le proposte per realizzare una protesta contro l’introduzione dell’Imu sulla prima casa. Il coordinatore sottolinea che siamo in presenza di una manovra vessatoria e per la quale sono giunte all’ufficio di presidenza del “Parlamento della Padania” diverse richieste (le virgolette sono d’obbligo in quanto come sappiamo non si tratta di un’istituzione governativa, ma del modo con cui i leghisti chiamano un organismo interno al loro partito).

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IMU detrazioni familiari ed edilizia residenziale pubblica

L’ICI prima casa ritorna ma con qualche novità, dopo qualche anno di sospensione durante il governo Berlusconi, l’imposta comunale sugli immobili si ripresenta con una nuova veste: ribattezzata IMU, con l’emendamento alla manovra debuttano le detrazioni familiari pari a 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26 anni, a condizione che il figlio risieda ovviamente nella casa in questione. L’importo complessivo delle detrazioni per figli, non dovrà comunque essere superiore alla somma di 400 euro. Questa detrazione permetterà di esentare alloggi piccoli di periferia, appartamenti che non superino i quattro vani in paesi di provincia e le case con rendite rivalutate fino a 50mila euro.

Ici scadenza del saldo 16 dicembre ‎

Prossima scadenza per il pagamento della seconda rata ICI a titolo di saldo: il 16 dicembre prossimo é il termine ultimo per versare il saldo dell’Imposta Comunale sugli Immobili pari al 50% della somma dovuta per l’anno 2011. È possibile effettuare il pagamento utilizzando il Modello F24 ordinario distribuito da Banche e Agenzie Postali o scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Per chi invece preferisce pagare con il più classico bollettino, é possibile effettuare un versamento in c/c postale n. 1001761053 intestato al Concessionario per la Riscossione SIXT SPA – COMUNE DI CORATO – ICI ORDINARIA.

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L’Ici sulla prima casa e le politiche per le famiglie

Si sta parlando e discutendo molto in questi giorni del ritorno dell’Ici sulla prima casa e della sua nuova versione, l’Imu (Imposta Municipale Unica): l’intenzione del governo Monti, resa chiara dalla recente manovra finanziaria, è quella di apportare una rivalutazione catastale pari al 60%, visto che ormai sono passati ben tre anni dall’ultimo momento in cui l’Imposta Comunale sugli Immobili doveva essere pagata. La nuova tassa andrà a colpire in maniera inevitabile un numero davvero alto di famiglie, ma non mancano le proposte di cambiamenti e modifiche in corso d’opera.

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Imu: il Federalismo introduce una tassa di compravendita

La principale novità che riguarda la nuova imposta comunale sugli immobili si riferisce sostanzialmente alla sua bipartizione; in effetti, in aggiunta al consueto prelievo sul possesso dell’immobile stesso, i Municipi potranno ricavare del gettito tributario anche da una innovativa tassa sulle compravendite, con un’aliquota che varierà dal 3% (nell’ipotesi della prima casa) fino al 7% (nel caso degli altri immobili). L’introduzione appena descritta è stata sancita dall’ultimo testo relativo al Federalismo fiscale dei comuni del nostro paese, un provvedimento che, tra l’altro, verrà discusso proprio oggi in seno al Consiglio dei Ministri. Ma cerchiamo di comprendere nel dettaglio le novità fiscali del decreto in questione. Anzitutto, sarà creato un apposito fondo quinquennale, la cui alimentazione dipenderà dalle entrate di diversi tributi, tra cui l’imposta di registro, quella di bollo, le tasse ipotecarie e l’Irpef sui redditi di tipo fondiario. Inoltre, quando si provvederà a iscrivere al catasto i cosiddetti immobili “fantasma”, il gettito in sovrappiù spetterà ai Comuni, con una compartecipazione pari al 50% per quel che concerne i ricavi derivanti dalla lotta all’evasione.