A Modena l’imposta di soggiorno debutterà domani

Anche a Modena è tutto pronto per la tassa di soggiorno. Il debutto ufficiale dell’imposta è previsto proprio per la giornata di domani, domenica 1° luglio 2012 e le polemiche non si sono ovviamente fatte attende. Secondo la Federalberghi locale, infatti, si tratta di una scelta del tutto assurda e che non ha alcun senso di esistere. In realtà, comunque, è quasi un mese che l’amministrazione comunale emiliana ha deciso in tal senso, nonostante i danni provocati dal recente sisma e in pieno periodo di ricostruzione, uno dei tanti motivi per cui questa tassa viene considerata piuttosto singolare. Altri dubbi e perplessità si riferiscono alle esenzioni tributarie del caso.

La Uil fa il punto sui comuni e l’imposta di soggiorno

Dopo la Pasqua vi saranno altri due momenti festivi che invoglieranno una parte dei cittadini a incentivare il settore turistico: si tratta del 25 aprile, festa della Liberazione, e del successivo 1° Maggio, la festa di tutti i lavoratori. Ma in queste due occasioni vi sarà anche un’ospite poco gradita, vale a dire la tanto discussa imposta di soggiorno. Il 2011 è stato caratterizzato da una adesione non proprio massiccia, con pochissimi comuni che si erano attenuti alle disposizioni del decreto sul federalismo municipale, mentre ora, nonostante le polemiche, le municipalità sono ben più diffuse. A dire la verità, comunque, le località in questione sono equamente divise tra quelle favorevoli e quelle contrarie alla tassa.

Imposta di soggiorno: Asshotel chiede un regolamento attuativo

Il dibattito che sta gravitando attorno alla tassa di soggiorno rischia di non avere mai fine: l’ultima parola in tal senso è stata quella di Asshotel, l’associazione che raggruppa appunto le catene alberghiere del nostro paese. Secondo il presidente Filippo Donati, infatti, questa imposta non può certo definirsi una tra le più amate a livello nazionale, anzi si può affermare ragionevolmente che essa non è davvero mai entrata nelle grazie dei soggetti coinvolti. I motivi sono quelli soliti, ma una buona rinfrescata di memoria non fa mai male: in particolare, i costi del settore sono stati aumentati in maniera netta da questa innovazione tributaria, inoltre, una conseguenza che era comunque facilmente intuibile, il sistema turistico è divenuto molto meno competitivo rispetto a quello di altri stati, con i visitatori che si sentono quasi “traditi” da questa ulteriore imposta da sopportare.