Austria e Isole Cayman ai ferri corti sul segreto bancario

Austria e Isole Cayman sono ormai ai ferri corti: il motivo è presto detto, si tratta del segreto bancario (vedi anche Le società fiduciarie dell Isole Cayman). In effetti, tutto è nato dopo le dichiarazioni di Maria Fekter, responsabile austriaca per quel che riguarda l’Economia. Quest’ultima si è recata a Dublino per l’incontro con altri ministri finanziari dell’Unione Europea e ha sottolineato l’importanza del segreto bancario per Vienna. Il suo intervento, poi, si è focalizzato sulle Isole Cayman, noto paradiso fiscale in cui sono rifugiati moltissimi capitali provenienti proprio dall’Europa: di conseguenza, Bruxelles non dovrebbe preoccuparsi della situazione austriaca, bensì di quella del noto centro offshore.

I discutibili accordi dell’Austria con i paradisi fiscali

In Austria si sta discutendo, e non poco, di argomenti tributari. Nello specifico, il paese in questione deve fare i conti con gli accordi separati che ha stretto e concluso con diversi paradisi fiscali: queste intese relative alle informazioni bancarie non piacciono all’Unione Europea, in quanto vengono considerate rischiose per la lotta comunitaria all’evasione. Per quale motivo esiste una simile avversione nei confronti della politica fiscale in questione? Anzitutto, il governo di Vienna è stato richiamato in via ufficiale per aver assunto un comportamento ritenuto sleale, tanto è vero che potrebbe diventare una realtà concreta la procedura di infrazione da parte della Commissione Europea.

Anche l’Austria “molla la presa” sul segreto bancario

L’Austria dà il via ad importanti cambiamenti per quel che riguarda l’ambito fiscale: verranno infatti create delle norme apposite volte ad allentare il segreto bancario e in modo da allineare la nazione europea agli standard fissati dall’Ocse circa lo scambio di informazioni tributarie. La decisione è arrivata direttamente dal Comitato per la finanza del Parlamento, il quale ha approvato appunto una legge che consentirà all’Austria di porre basi ben solide per la cancellazione dalla famosa lista grigia dell’Ocse. Importante è stato, in questo senso, l’appoggio di due partiti di opposizione, i Verdi e l’Alleanza di destra. Come è noto, anche l’Austria deve provvedere alla firma di dodici accordi che contengano gli standard richiesti dall’Organizzazione parigina in materia di assistenza amministrativa; per il momento sono stati sottoscritti accordi fiscali fondamentali con la Svizzera e il Lussemburgo, nazioni nel mirino del Report del Global Forum dell’Ocse relativo al 2008. Soprattutto per quel che concerne l’intesa austro-svizzera, il 15 luglio scorso si sono concluse le trattative sull’estensione dell’assistenza amministrativa in ambito fiscale ed è stata anche parafata la revisionata Convenzione sulla doppia imposizione.