In data odierna scade il pagamento del canone Rai, abbiamo ancora poche ore per pagare ed evitare di pagare delle more, dal 1° febbraio infatti scattano delle piccole penalità per i ritardatari, che si andranno facendo via via più consistenti. Ma non tutti devono corrispondere i 110,50 Euro del canone Rai: chi possiede determinati requisiti ha diritto all’esenzione. Hanno diritto all’esenzione dal pagamento del canone Rai tutti coloro che hanno compiuto i 75 anni d’età, che vivono da soli o con il coniuge e hanno un reddito annuo che non superi i 6713,98 euro.
Cosa fare per valere il proprio diritto all’esenzione? Bisogna compilare un’apposita domanda, allegando copia di documento di identità e indicazioni dell’abbonamento TV, all’Agenzia delle Entrate. Questa é l’esezione totale. Esiste anche la possibilità di avvalersi di una esenzione parziale. I pensionati al di sotto dei 75 anni e che hanno un reddito annuo che non superi i 18.000,00 Euro possono pagare il canone a rate (massimo 11), con una detrazione dalle tasse.
Pagando in ritardo si va incontro a delle piccole sanzioni: se il pagamento viene effettuato entro 30 giorni dovremo pagare 4,23 euro, se invece si superano i 60 giorni la sanzione raggiunge gli 8,33 euro, mentre se andiamo ai 6 mesi dovremo aggiungere anche gli interessi, pari a 1,375% per ogni semestre. Intanto c’è chi si ribella all’odiatissimo canone: oltre duecento persone, invalide o con un’età superiore ai 65 anni, hanno deciso di aderire ad una class action gratuita contro il canone Rai.
Una iniziativa – sottolineano gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona – da mettere in relazione soprattutto all’ingiustificato aumento pecuniario, rispetto agli anni passati, a fronte di un servizio che non è affatto migliorato (anche in relazione al digitale terrestre che continua, in molte Regioni italiane, a dare seri problemi di funzionalità tecnica. L’azione giudiziaria oltre ad essere gratuita e promuovibile anche personalmente (senza assistenza necessaria di un legale), mira ad ottenere l’esonero dal canone per i soggetti che rientrano di diritto nelle “fasce protette” e che lo Stato deve tutelare – ed in molti casi a dire il vero lo fa – con agevolazioni od esenzioni.