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Rimborso bollette acqua

Le bollette dell’acqua post-referendum verranno rimborsate: infatti l’Auhtority per l’energia elettrica e il gas ha dato il via ad una procedura per valutare la restituzione di quanto in più è stato versato dai cittadini. Il rimborso è previsto per chi, nel periodo tra il 21 luglio ed il 31 dicembre 2011, ha pagato nella sua bolletta l’aumento di remunerazione del capitale del 7 per cento.

Sono arrivate proprio in questi giorni altre novità riguardo il tema del rimborso bollette acqua pagate da luglio a dicembre 2011 deciso dall’Autorità per l’energia.

In precedenza era stato stabilito che la remunerazione del capitale investito fissato al 7 per cento sulla bolletta dell’acqua dovesse essere cancellata, e su questa decisione si erano trovati d’accordo il Consiglio di Stato e l’Autorithy insieme al Tar della Toscana. Questo rimborso toccherà solo il 65 per cento degli utenti.

Il rimborso che spetterà alle famiglie italiane rasenta comunque il ridicolo, visto che parliamo di 4-5 euro a famiglia; molti contribuenti inoltre scommettiamo che preferirebbero un conguaglio sulla loro prossima bolletta e invece ci sarà proprio la restituzione secca delle somme pagate in più, che verranno individuate tramite il “metodo tariffario transitorio” che copre il biennio 2012-2013, all’interno del quale già si sono considerati gli effetti del referendum abrogativo.

Il movimento Acqua Bene Comune definisce il metodo Tariffario Transitorio “una truffa al voto referendario” contro cui il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua si è già mobilitato. I parametri del rimborso disattendono il parere del Consiglio di Stato e quello della Corte Costituzionale e sarà l’Ufficio Speciale Tariffe e Qualità dei Servizi Idrici ad acquisire tutte le informazioni e gli elementi di valutazione ritenuti utili.

L’acqua è un bene pubblico e le bollette pagate dai cittadini servono a finanziare le spese di gestione delle reti e non a remunerare il capitale investito dagli enti gestori, e quindi questa sentenza rappresenta una vittoria contro l’illegittimità delle bollette post referendarie e dei soprusi degli enti sulla volontà dei cittadini.