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Rimborso 730, tutto quello che dobbiamo sapere per una procedura corretta

Tiene banco il tema del rimborso 730. La possibilità di ottenere un rimborso di 100 euro tramite il modello 730 rappresenta un’opportunità concreta per specifiche categorie di contribuenti. Questo bonus, introdotto dal Decreto-Legge n. 113 del 2024, è stato inizialmente erogato nel dicembre 2024 insieme alla tredicesima mensilità.

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Spunti interessanti a proposito del rimborso 730

I beneficiari di questa misura sono i lavoratori dipendenti con almeno un figlio fiscalmente a carico che, nell’anno 2024, hanno percepito un reddito complessivo annuo non superiore a 28.000 euro. Un ulteriore requisito fondamentale è che l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente risulti superiore alle detrazioni spettanti, escluse quelle relative a pensioni e assegni equiparati.

La procedura ordinaria prevedeva la presentazione di un’apposita richiesta al proprio datore di lavoro. Tuttavia, coloro che non hanno inoltrato tale domanda non perdono il diritto al bonus. Infatti, l’indennità può essere recuperata in sede di dichiarazione dei redditi, attraverso la compilazione del modello 730/2025 (rigo C14) o del modello REDDITI 2025 PF (rigo RC14).

Anche i lavoratori domestici, come colf e badanti, rientrano tra i potenziali beneficiari del bonus. In questo caso specifico, l’erogazione avviene esclusivamente tramite la dichiarazione dei redditi, poiché i loro datori di lavoro non agiscono come sostituti d’imposta.

Per la corretta compilazione della dichiarazione, i contribuenti possono fare riferimento alle informazioni presenti nei punti 721 e 726 della Certificazione Unica (CU). Qualora tali sezioni non fossero compilate, è possibile consultare le annotazioni presenti nella CU e altre informazioni relative al rapporto di lavoro.

In sintesi, chi possedeva i requisiti richiesti ma non ha ricevuto il bonus di 100 euro ha la possibilità di recuperare tale importo presentando la dichiarazione dei redditi. In caso di dubbi o necessità di chiarimenti, è consigliabile consultare il sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un Centro di Assistenza Fiscale (CAF) o a un patronato.

Ricapitolando, a partire dal 30 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione dei contribuenti la dichiarazione precompilata sul proprio sito web. Questa funzionalità offre una base di partenza per l’adempimento degli obblighi fiscali relativi ai redditi 2024.

Successivamente, a partire dal 15 maggio, i contribuenti avranno la facoltà di modificare i dati presenti nella precompilata o di inviarla direttamente, qualora le informazioni risultino corrette e complete. La presentazione della dichiarazione può spesso tradursi in significativi rimborsi IRPEF, specialmente quando vengono dichiarati oneri deducibili riguardanti anche i familiari fiscalmente a carico.

È fondamentale sottolineare che ogni spesa aggiunta o modificata manualmente nel modello 730 deve essere scrupolosamente documentata. La mancanza della documentazione giustificativa espone il contribuente al rischio di dover restituire il rimborso ottenuto in sede di eventuali controlli da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Pertanto, è cruciale conservare con attenzione ogni ricevuta, fattura o altro documento probatorio relativo agli oneri dichiarati. Attenzione, dunque, al rimborso 730.