Home » Imposte » Regno Unito: applicata tassa sui ricchi in vista delle elezioni

Regno Unito: applicata tassa sui ricchi in vista delle elezioni

Si avvicinano sempre di più le elezioni politiche che vedranno coinvolta la Gran Bretagna: il prossimo 6 maggio, infatti, vi sarà questo atteso appuntamento, il quale ha dei risvolti fondamentali, soprattutto dal punto di vista economico e fiscale. Sul versante economico, c’è da dire che è stata rimandata di qualche giorno la riunione del Comitato di politica monetaria della Banca d’Inghilterra, prevista proprio in concomitanza con la tornata elettorale. Ovviamente, le questioni finanziarie decideranno questo voto: l’intera nazione sta tentando una faticosa risalita dai bassifondi della crisi, dunque non ci si dovrà stupire nel caso di annunci roboanti riguardanti questo ambito. Nel frattempo, già si comincia a parlare dell’ultima novità tributaria che riguarda l’Inghilterra; in effetti, a un mese dalle elezioni, il governo di Londra ha provveduto a introdurre una nuova imposta. La tassa appena entrata in vigore si riferisce sostanzialmente ai redditi di quei soggetti che ogni anno riescono a guadagnare somme superiori alle 150.000 sterline.

 

Per la precisione, tali guadagni verranno colpiti dal tributo nella misura del 50%. La connotazione con stipendi così ingenti ha già fatto ribattezzare questa “new entry” come “tassa sui ricchi”. Tra l’altro, quest’ultima andrà a riferirsi, in particolare, a oltre 300.000 contribuenti, vale a dire coloro che guadagnano di più. Gli intenti del governo britannico sono abbastanza chiari: colpendo i soggetti più “ricchi”, si cerca di sostenere in maniera adeguata le casse dello Stato, visto che già si parla di ben 2,4 miliardi di sterline che confluiranno in questo senso entro la fine del 2011.

 

Per il momento, comunque, si è trattato di una introduzione fiscale piuttosto contrastata: il premier Gordon Brown ha dovuto fare i conti sin da subito con le polemiche che sono giunte dagli imprenditori e dagli operatori del settore finanziario, sempre più convinti che la nuova tassa spingerà i contribuenti a trasferire all’estero le loro somme. Si rischia pertanto un buco nell’acqua ancor prima di vedere i primi effetti dell’imposta.