Le imprese che investono in dispositivi di protezione, formazione e adeguamento strutturale beneficiano oggi di incentivi e detrazioni fiscali, mirati a ridurre i costi di attuazione delle misure di prevenzione. Approfondiamo meglio l’argomento.

Sicurezza sul lavoro: come spiegarlo in parole semplici
La sicurezza sul lavoro può essere definita come l’insieme delle procedure, strumenti e comportamenti destinati a prevenire infortuni e malattie professionali. In termini pratici, significa progettare, organizzare e gestire l’ambiente di lavoro in modo che ogni attività sia svolta in condizioni di rischio minimo, e sotto controllo.
L’applicazione di tali principi si traduce nell’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI), formazione del personale e manutenzione periodica di impianti e macchinari. Elementi apparentemente semplici quali caschi, guanti, occhiali protettivi o scarpe da lavoro antinfortunistiche si pongono al primo livello di difesa contro eventi lesivi.
Per rendere il concetto accessibile ai non addetti ai lavori, si può affermare che la sicurezza sul lavoro è una rete di protezione organizzata che agisce su tre livelli:
- la prevenzione del pericolo;
- la protezione del lavoratore;
- il controllo costante del sistema.
Incentivi e detrazioni per le aziende
Negli ultimi anni, il legislatore ha introdotto una serie di incentivi economici e fiscali destinati a promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro, in linea con le direttive europee in materia di salute e prevenzione.
Uno degli strumenti principali è il Bando ISI INAIL, che prevede contributi a fondo perduto fino al 65% delle spese ammissibili per progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza. Tra gli interventi finanziabili rientrano la sostituzione di macchinari obsoleti, la bonifica di materiali nocivi (come l’amianto), l’acquisto di dispositivi di protezione e l’implementazione di sistemi di gestione certificati secondo la norma UNI ISO 45001:2018.
Dal punto di vista fiscale, il Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 (previsto dal Piano Transizione 4.0) può essere applicato anche alle tecnologie che incrementano la sicurezza degli operatori. Rientrano tra queste le macchine con sensori anticollisione, sistemi di monitoraggio remoto o interfacce uomo-macchina evolute.
In aggiunta, l’art. 15 del D.Lgs. 81/2008 prevede agevolazioni specifiche per le aziende che adottano modelli di organizzazione e gestione (MOG) in materia di sicurezza, riducendo il rischio sanzionatorio e migliorando la reputazione aziendale.
Obblighi e adempimenti normativi
La materia della sicurezza sul lavoro è regolata principalmente dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico sulla Sicurezza), che stabilisce gli obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori.
Il datore di lavoro ha il dovere indelegabile di effettuare la valutazione dei rischi e di redigere il DVR, individuando misure preventive e protettive adeguate. Deve inoltre nominare le figure chiave del sistema di prevenzione:
- responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP);
- medico competente;
- addetti alle emergenze.
La formazione e informazione dei lavoratori è obbligatoria e deve essere aggiornata periodicamente, secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 e successive modifiche. Le aziende sono inoltre tenute a fornire DPI conformi al Regolamento UE 2016/425, garantendone manutenzione, sostituzione e tracciabilità.
Gli enti di controllo, INAIL, ASL e Ispettorato Nazionale del Lavoro, verificano la conformità delle procedure e la corretta applicazione delle misure preventive. Le sanzioni in caso di inadempienza possono essere sia amministrative che penali, con responsabilità diretta del datore di lavoro in caso di incidente o malattia professionale.







